SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il consiglio comunale di San Benedetto ha riavviato nel pomeriggio del 5 ottobre l’iter che in un futuro prossimo porterà all’adozione di un nuovo regolamento per quanto riguarda l’occupazione del suolo pubblico. Norme che regoleranno nei particolari la grandezza dei dehors, o gazebo, dei locali, le coperture, i colori che si potranno utilizzare, i tempi di adeguamento e molto altro.

Ecco alcune voci “registrate” durante la commissione “doppia” Urbanistica e Commercio.

Pasqualino Piunti:  “Questo regolamento vogliamo condividerlo il più possibile con la città e con i portatori di interesse. Abbiamo massima attenzione per gli operatori. Attenzione la prestiamo però anche alla fruibilità del territorio, alla sicurezza dei pedoni, all’accessibilità per disabili e alla salvaguardia patrimonio architettonico della città, perché San Benedetto non è insignificante dal punto di vista dell’architettura.”

Domenico Pellei (consigliere Udc e presidente commissione Urbanistica): “Con le imposizioni sui colori e sugli arredi rischiamo di fare una città monotematica. Che succede se fra pochi anni cambiano le tendenze e le mode da questo punto di vista? Alcune cose sono troppo vincolanti, fra qualche anno rischiamo di aver approvato uno strumento già vecchio. Speriamo almeno di dare 3 anni di tempo ai locali per adeguarsi (al momento l’amministrazione ha previsto 18 mesi invece n.d.r.)”

Giorgio De Vecchis (Ripartiamo da Zero): “E’ assurda l’applicazione di questa standardizzazione in posti diversi dal Paese Alto. È bruttissima, non ha senso in una città di sviluppo recente come San Benedetto, che non è di certo Bologna o Venezia. Non ne vedo la logica, peggiorerà solo questa città. Il piano edilizio non fissa mica i colori delle case, perché dobbiamo fissare i colori dei gazebo? Questa è una violenza della Soprintendenza di Ancona che vuole uniformare tutti i gazebi delle Marche, ma in questa città non è logico. E’ un’angheria”.

Carmine Chiodi (maggioranza, presidente commissione Commercio): “Dobbiamo arrivare a una conclusione, è una cosa che si trascina da troppo tempo, anche se arriva dal passato e dalla vecchia amministrazione. Ci ritroviamo oggi in queste condizioni perché la categoria (esercenti) non è stata lineare nel rispettare le regole attuali”.

Tonino Capriotti(PD): “Servono come minimo tre anni da concedere ai locali per adeguarsi, così almeno diamo loro il tempo di rientrare degli investimenti. Sono preoccupato per i locali sotto le pinete del centro (es quelli di Viale Buozzi). Temo che con le nuove regole avranno ben poco spazio a disposizione”.

Bruno Gabrielli(Forza Italia): “Il percorso per le nuove regole è iniziato bell’autunno 2016, sono già passati due anni. Questa città ha un regolamento (quello attuale) mai mandato al vaglio della Soprintendenza e che ormai è necessario perché con l’attuale alcuni locali se ne sono approfittati. Dobbiamo approvare questo regolamento il più velocemente possibile”.

Antimo Di Francesco (PD): “Vorrei sapere se ci sono atti che indicano le imposizioni che ha fatto la Soprintendenza perché al momento non è facile capire ciò che viene da Ancona e ciò che invece è un indirizzo dell’amministrazione. In ogni caso dobbiamo stare attenti a confrontarci bene fra noi e con la città, dobbiamo condividere queste nuove regole. In tanti hanno investito per costruire i dehors, bisogna tenerne conto”.