SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Certo che ricordo quando venni a San Benedetto con il Monza. Ero al vecchio stadio Ballarin, che assomigliava molto al vecchio stadio di Monza, il Sada, il San Gregorio. C’era la gente assiepata sulla cancellata con il fondo campo ad un metro o giù di lì. Poi noi e la Samb abbiamo avuto una sorte simile: il nuovo stadio del Monza così come quello della Sambenedettese, facendo sentire meno il calore del pubblico, hanno peggiorato i risultati sportivi di entrambe le squadre. Era un catino infuocato, anche se ovviamente il progresso non può essere fermato. Mi ricordo bene la Samb, come no”: parole di Adriano Galliani, attualmente amministratore delegato del Monza dopo 32 anni al Milan di Berlusconi, società con la quale i rossoneri hanno più volte conquistato l’Europa e il mondo. E proprio con Berlusconi il sodalizio dirigenziale si è recentemente ricomposto: il Monza è stato acquistato dalla Fininvest. “Sono entrato a Monza nel 1975, ci sono stato per dieci anni come azionista e vicepresidente fino al 1985 e poi sono diventato amministratore delegato del Milan: la mia storia è molto semplice”.
In quegli anni il Monza, assieme a Brescia, Taranto e Samb, era ai vertici nazionali per le presenze in Serie B.
“E per quattro anni abbiamo sfiorato la Serie A, dal 1977 al 1980, gli anni eroici del Monza”.
Esatto, con il vostro Buriani. Anche la Samb ha sfiorato la Serie A un paio di volte.
“Lo so, ricordo bene anche i vostri bei campionati e gli infuocati derby con l’Ascoli. Io sono un appassionato pazzo di calcio”.
Sarà al nuovo stadio, il Riviera delle Palme, sabato sera per la sfida tra Samb e Monza?
“Mi dispiace non poter venire perché ho un impegno politico che me lo impedisce. La partita inizialmente era programmata per domenica e avevo preso già impegni per sabato. Qualcuno ha scritto che non verrei per scaramanzia, ma è una follia. Non mi risulta che ci sarà Massaro, è un amico del Monza ma non ha cariche dirigenziali”.
Perché ha deciso di ripartire da questa avventura dopo i successi con il Milan?
“Monza è stata una scelta esclusivamente romantica: io sono nato a Monza, vissuto a Monza, la mia azienda è di Monza. Insomma, io sono di Monza”.
Ha detto che ha un sogno: portare il Monza in due anni in Serie A.
“Ho detto che è un sogno, non una promessa. Vincere la Serie C è difficilissimo, arrivare primo su 20 squadre non è cosa semplice e l’altro posto disponibile coi play off è una lotteria tra squadre di tre gironi. Anche il Monza, come la Samb, è arrivato ai play off un anno fa. Ci siamo classificati quarti in campionato ma poi ai play off si sfidano quasi 30 squadre: è difficilissimo. Non abbiamo promesso niente, abbiamo soltanto sognato perché sognare non costa niente”.
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