SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Sono esterrefatto dalle dichiarazioni del direttore Cesare Milani. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Ricordo al dottor Milani che è un nominato e non un eletto e a dare gli indirizzi politici ed amministrativi ci pensano gli eletti”.

Così il capogruppo in Consiglio regionale, Fabio Urbinati, interviene sulle dichiarazioni pubbliche fatte dal nuovo direttore dell’area vasta 5. “Ho sentito il direttore parlare di accorpamenti – prosegue Urbinati – accorpare significa tagliare, cosa che è sempre stata scongiurata dall’avvio della riforma sanitaria regionale. Riorganizzare senza tagliare è uno dei cardini della riforma. Invito, inoltre, il direttore a non parlare come se fosse tutto così semplice. Se lo fosse stato, i problemi li avrebbero già risolti i suoi predecessori. Così anche per l’ospedale unico, se fosse stato un gioco da ragazzi non se ne discuterebbe da 15 anni. Ricordo a Milani – aggiunge ancora Urbinati –, forse non se ne è reso conto, che verso l’ospedale nuovo ci stiamo già andando da 3 anni. Ci stiamo andando avendo promesso ai cittadini di arrivarci con i due presidi, il Madonna del Soccorso di San Benedetto ed il Mazzoni di Ascoli Piceno, in piena efficienza. Se ora il direttore parla di accorpamenti non fa che complicare un percorso che sta arrivando a soluzione e soprattutto lo fa contro gli indirizzi che ha dato la Regione”.

“Solo per spolverare un po’ la memoria – sottolinea il capogruppo –, faccio presente che siamo riusciti a portare la discussione sull’ospedale unico in una fase molto avanzata. Altri hanno solo “chiacchierato” per più di 15 anni. L’attuale amministrazione regionale no, portando avanti anche un confronto serrato e proficuo con i cittadini. Non a caso in queste settimane centinaia di cittadini si stanno riunendo, maturando posizioni che fino a 3 mesi fa sembravano impossibili, tanto che chi ha avuto da subito atteggiamenti di netta chiusura rispetto al tema, ora sta collaborando e coinvolgendo. Un’operazione di buona politica. Dal giugno 2015, quando sono stato eletto in Regione, di passi avanti ne abbiamo fatti tanti ed il punto fermo ed irrinunciabile dal quale siamo partiti era che ogni accorpamento, ogni taglio, doveva essere assolutamente evitato per far arrivare alla fine del percorso di riorganizzazione sia il Madonna del Soccorso sia il Mazzoni in piena operatività. Non è ciò che ho sentito dire al direttore e non so chi gli abbia dato questi indirizzi”.

“In merito, chiederò da subito chiarimenti al presidente della Regione, Luca Ceriscioli. Sono stato sempre leale –conclude Urbinati – nel mio percorso politico e sempre lo sarò. Una lealtà che ha sempre messo in primo piano gli interessi dei cittadini. Perché per me le istituzioni e i cittadini vengono prima di tutto, anche del partito”.