PORTO SANT’ELPIDIO – La tavola rotonda a tema “Pesce Azzurro in Adriatico, nuovi scenari, quote UE, organizzazione di produttori e valorizzazione del prodotto” si è tenuta sabato 15 settembre alle ore 11 presso l’Area Eventi di Anghiò, in programma dal 13 al 17 settembre a Porto S. Elpidio, lungo via Cesare Battisti.

Dopo i saluti, Milena Sebastiani, Presidente del Consiglio del Comune di Porto S. Elpidio, ha sottolineato l’importanza del festival Pesce azzurro Anghiò, diversi interventi previsti da parte di autorità ed esperti di settore.

Tra i temi del dibattito, lo sfruttamento sostenibile delle risorse, che vede una misura concreta nell’Istituzione del Piano Pluriennale per gli stock di piccoli pelagici in Adriatico, il primo centrato ad hoc sul bacino del Mediterraneo. I pesci del Mediterraneo, infatti, non sono mai stati soggetti a piani in cui si stabilivano dei limiti massimi di cattura, le sole eccezioni sono avvenute recentemente per il pesce spada e per il tonno rosso. Oggi la commissione vorrebbe ricostituire gli stock di specie come la sardina, l’acciuga, lo sgombro e il sugarello, tramite delle quote imposte ma con il rischio di zavorrare un comparto che solo negli ultimi sei anni ha già perso in Italia il 50% della sua potenzialità.

L’incontro è stato moderato dalla Biologa Nutrizionista Barbara Zambuchini Partners in Service srl, nonché Responsabile del CEA “Ambiente e Mare”, R. Marche che ha aperto la tavola rotonda proprio dalle “Quote Ue del pesce azzurro”, in discussione a Bruxelles, la proposta di 112 mila tonnellate da dividersi in parti uguali tra i tre paesi Italia, Croazia e Slovenia; propri questi ultimi due paesi infatti, hanno le stesse proposte di quote di pescato dell’Italia che però sono sproporzionate rispetto alla loro popolazione e fabbisogno, nettamente inferiore a quella di un paese più popoloso come l’Italia (Croazia ha 4 milioni di abitanti, la Slovenia 2 milioni e l’Italia addirittura 10 volte tanto). Inoltre la Croazia e la Slovenia destinano metà delle quote che ricevono per alimentare gli allevamenti di tonni in cattività “enorme spreco di pescato”, mentre i pescatori italiani immettono il pesce azzurro nel mercato, tra “San Benedetto e Martinsicuro” si producono 5 o 6 mila tonnellate.

Il Dirigente PF Economia ittica R. Marche Pietro Talarico, ha sottolineato che il pesce azzurro è senza dubbio una risorsa importante delle due Regioni Marche e Abruzzo, da valorizzare attraverso eventi di promozione di qualità, marchio ad hoc ed azioni di informazione rivolte alla popolazione e famiglie. Nei prossimi giorni vuole ascoltare tutti gli addetti del settore pesca e non solo della Regione Marche per lavorare insieme per una ottimale gestione delle risorse anche economiche del FEAMP (Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca) e non solo.

A seguire immancabili le Organizzazioni di Produttori, di cui si è fatto portavoce Vincenzino Crescenzi, Presidente O.P. Abruzzo Pesca, R. Abruzzo che ha spiegato che Organizzazioni di Produttori, l’O.P. sono organismi ufficialmente riconosciuti MIPAAF, istituiti dai produttori del settore della pesca o dell’acquacoltura. Si occupano della gestione quotidiana della pesca e svolgono un ruolo essenziale per il funzionamento della politica comune della pesca e dell’organizzazione comune dei mercati, in quanto: guidano i produttori verso una pesca e un’acquacoltura sostenibili, in particolare attuando una gestione collettiva delle attività dei loro membri li aiutano a conciliare domanda e offerta e offrono loro sostegno nella creazione di valore aggiunto.

Enrico Bigoni, Presidente Cooperativa Pescatori e Motopescherecci R. Marche, ha sottolineato l’importanza della valorizzazione del prodotto, della filiera corta e del confronto tra gli operatori anche a livello tra le due regione, essendo il pesce azzurro una risorsa importante che come tale va gestita e salvaguardata.
“Il nostro mare grida aiuto ed è tempo di agire” afferma il Fiduciario di Slow Food del Fermano Paolo Concetti ” la consapevolezza del consumatore è alla base dea pesca sostenibile, scegliere in pescheria un tipo di pesce piuttosto che un altro non è solamente una scelta di salute ma anche e soprattutto una presa di posizione sul futuro che voglio per noi e per i nostri figli”.

Dalle ore 17.30 alle ore 21.00, sabato 15 Settembre nell’area eventi di Anghiò, i più piccoli si sono divertiti imparando con il Laboratorio Didattico dal titolo “Il Gioco del Principe Azzurro”, in presenza di educatori qualificati del CEAR Marche, Marika Medori e Erika Ruggieri, un tappeto pedagogico (3×2 m) per educare i bambini alla sostenibilità (attività consigliata a bambini dai 4 agli 8 anni). L’intento del Laboratorio didattico/informativo, curato dalla Partners In Service srl titolare del CEA «Ambiente e Mare», R. Marche è abituare i bambini al consumo di pesce, portandoli a scoprire che è buono e fa bene, ma che racchiude tante curiosità da scoprire per un consumo consapevole e rispettoso dell’ambiente.

Le due iniziative poste in essere dalla Partners in Service srl – CEA “Ambiente e Mare”, R. Marche, si sono poste l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione e i bambini al consumo del prodotto ittico locale, con un focus particolare sul Pesce Azzurro, per un consumo intelligente e consapevole che ne rispetti la stagionalità. La Tavola Rotonda è stata realizzata in collaborazione con l’Associazione Accademia della Cultura e del Turismo sostenibile, in quanto promotrice del Marchio di Qualità Registrato a livello Nazionale “in Blu Turismo Sostenibile in Adriatico” e dei “Pacchetti Culturali Eco-Sostenibili” legati al Pescaturismo e Ittiturismo nell’area adriatica.