
GROTTAMMARE – “In questo territorio abbiamo fatto esattamente quello che è stato fatto da altre parti, abbiamo utilizzato un metodo di calcolo (l’algoritmo n.d.r.) per aprire un dibattito e poi sono stati coinvolti i sindaci che hanno fatto delle scelte. In altre aree i sindaci hanno modificato l’indicazione iniziale mentre nel Piceno la maggioranza si è coagulata attorno a Spinetoli” con queste parole il presidente della Regione Luca Ceriscioli commenta, nell’intervista video che ha realizzato la nostra redazione, il fronte del No che si è creato attorno alla scelta di Spinetoli come sede del futuro Ospedale Unico del Piceno .
(MINUTO 1:14) CERISCIOLI SU CHI SI OPPONE ALL’OSPEDALE UNICO E SULL’IPOTESI DI MANTENERE DUE OSPEDALI NEL PICENO.
“C’è chi è favorevole all’Ospedale Unico solo se è nel suo territorio, se è da altre parti preferisce una soluzione diversa” continua il Governatore, che abbiamo intercettato a margine dell’intervento che lo stesso Ceriscioli ha tenuto a Grottammare, nell’ambito della Festa dell’Unita del Pd. A chi, invece, vorrebbe mantenere i due ospedali, Mazzoni e Madonna del Soccorso, il presidente della Regione risponde: “Chi vuole mantenere oggi i due ospedali si ritrova poi in un eterno dibattito: quando si apre un servizio in uno dei due ospedali è depauperato l’altro e viceversa.”
Sempre sull’ipotesi della sopravvivenza dei due nosocomi piceni: “L’importante è andare verso una struttura di qualità e di eccellenza, i cittadini chiedono servizi di qualità non una struttura a cento metri da casa. Mantenere un’azienda divisa su due presidi nel tempo rischia di essere una strategia in cui si perde molto.”
(MINUTO 2:30) CERISCIOLI RISPONDE ALLA TESI DI DE VECCHIS: “211 MILA ABITANTI, AL PICENO, VANNO PIU’ CHE BENE COME BACINO”.
Al Governatore, poi, chiediamo un parere sulla posizione espressa negli ultimi tempi da Giorgio De Vecchis. Secondo la tesi del consigliere comunale sambenedettese questo territorio avrebbe diritto a un Ospedale di primo livello sulla costa e uno di base nel capoluogo. Il motivo? Il bacino d’utenza che conta sui due ospedali è rappresentato anche dai pazienti abruzzesi e nel pesare l’offerta sanitaria si deve tener conto anche della mobilità attiva che produce il Piceno. Ceriscioli a precisa domanda risponde: “Facendo un bilancio fra mobilità attiva e passiva di questo territorio è più quella passiva che quella attiva, sono più i pazienti che vanno fuori a curarsi di quelli che arrivano. Inoltre – prosegue l’esponente del Pd – i pazienti che attrae il Piceno vanno prevalentemente nelle cliniche private, quindi ritengo questa interpretazione doppiamente falsata. La soglia di 211 mila abitanti di bacino, per il Piceno, va più che bene.”
Ceriscioli all’incontro di Grottammare organizzato dal Pd, assieme a lui Luigi Merli e Luciano Agostini
COSA RIMARRA’ NEGLI OSPEDALI DI SAN BENEDETTO E ASCOLI? (MINUTO 3:50)
Cosa rimarrà invece dei due ospedali se nel Piceno c’è posto solo per una struttura di primo livello? “Diventeranno strutture territoriali che conterranno tutte le attività complementari di un ospedale per acuti. Avremo quindi nel Piceno un ospedale di alto livello, con tutte le tecnologie e con tutti i medici che lavorano assieme con percorsi ottimizzati – chiosa il governatore – mentre le due strutture attuali saranno dei “polmoni” che assorbiranno le entrate e le uscite dall’ospedale di primo livello.”
MINUTO 5:00 ITER PER IL NUOVO OSPEDALE: “BANDO ENTRO IL 2019”
Infine, visto che il percorso dalle parole dello stesso Ceriscioli almeno a livello politico sembra chiuso, al presidente chiediamo quali prevede che saranno i tempi per la “prima pietra” del nuovo ospedale. “L’Area Vasta farà dei carotaggi di sicurezza prima di acquistare l’area” risponde Ceriscioli “poi verrà avviato l’iter che porterà a un bando di gara, che vorremmo emettere nel 2019.”
L’incontro sulla Sanità a Grottammare, fra gli esponenti PD presenti L’ex deputato Agostini, il consigliere regionale Urbinati, l’ex sindaco Merli e il segretario cittadino Pulcini
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GrottammaRenziana, ultimo controllato baluardo del PD.
Appare ovvio che se la sonano e se la cantano inventandosi scuse irrotazionali.
Sarebbe stato molto meglio lasciare il Mazzoni di Ascoli per le comunita montane
e Porto d’Ascoli (o al limite centobuchi) per le comunita marittime.
Ma come succede sempre, l’algoritmo funziona bene solo quando bisogna
costruire uno stadio, un ipermarket o un magazzino SDA.
Perfino in africa il Nairobi Hospital e’ dentro la citta’.
Non mi pare che Ceriscioli abbia parlato di algoritmo. Si risenta attentamente l’intervista.
anche il voto dei sindaci dovrebbe essere pesato relativamente al numero di cittadini che rappresentano.
Non è così
Mi sembra strano e molto scorretto che il Governatore citi dati fasulli.
L’area vasta 5 del Piceno ha sicuramente una forte mobilità attiva, anche se in buona parte rivolta a strutture private; è sinonimo che il bacino reale comprende diversi comuni oltre il confine regionale, ma comunque vicinissimi,
Riporto un grafico riferito al 2016, che mostra bene la situazione reale di tutte le Aree vaste.
http://www.piergiorgiofabbripolitico.it/wp-content/uploads/2018/06/migrazione-sanitaria-per-area-vasta-Marche-pieergiorgio-fabbri-m5s-768×491.png
Giusto per chiarire: per la precisione ha parlato di mobilità passiva che bilancia e addirittura supera quella attiva, comunque grande. Un concetto diverso, poi se ci sono dati che dicono il contrario ben vengano