SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’amichevole tra Samb e Rimini è servita per vedere all’opera quella che potrebbe essere la squadra titolare nella prossima stagione. Per quanto il sostantivo “regolare” abbia senso nel calcio moderno, e per un allenatore moderno quale riteniamo Giuseppe Magi. Colpisce, semmai, la scelta di inserire nell’undici di partenza il giovane Minnozzi, un anno fa in Eccellenza nel Porto d’Ascoli, al posto dell’esperto Stanco. Centravanti, l’ex cremonese, oggetto di un lungo tiro e molla estivo: ma alla fine è rimasto a San Benedetto con il beneplacito proprio di mister Magi, che lo voleva tenere fin dall’inizio.

E iniziamo proprio da Stanco e dal reparto offensivo. Per qualcuno il mancato arrivo di un attaccante di richiamo evidenzierebbe una debolezza di base dell’organico rossoblu, tale da inficiarne le velleità di classifica. Non siamo d’accordo, o, almeno, vale la pena riflettere su questo dato. Non c’è dubbio che l’arrivo di una punta con caratteristiche diverse da quelle di Stanco sarebbe stata cosa apprezzabile, ma nella vita, e negli affari – e la gestione di una squadra di calcio tale è – si fa quel che si può, non quel che si sogna. Eppure a nostro avviso Stanco è un buon centravanti per la Serie C: chi lo ha visto nel girone di ritorno dello scorso campionato ha capito che non è inferiore assolutamente a Miracoli, anzi ha doti superiori a livello tecnico e anche fisicamente. Se oltre questi doti riuscisse a raggiungere quota 10 reti – ipotesi tutt’altro che irrealistica – saremmo soddisfatti.

Senza dimenticare che il giovane Minnozzi, inserito da Magi tra i titolari, ha alle spalle 20 reti in 28 incontri con il Porto d’Ascoli, in Eccellenza: soltanto una in meno di quella segnata da un certo Andrea Soncin a Vigevano, sempre in Eccellenza, prima di approdare alla Samb tra i professionisti.

La partita contro il Rimini, aperta da due rigori generosi (specie il secondo) assegnati alla Samb, lascia comunque alcuni dati importanti. Per gli scettici: quando in una squadra si hanno alcuni giocatori come Calderini, Russotto, Signori e Rapisarda, ovvero uomini in grado di fare la differenza e di conferire un salto di qualità alla propria formazione, bisogna essere abbastanza ottimisti. Il che non significa essere sicuri della vittoria delle partite o del campionato: ma essere consapevoli delle potenzialità della formazione rossoblu.

Oltre la questione del centravanti, i riflettori sono puntati su Bove: riuscirà l’ex Juve a guidare il centrocampo della Samb? E’ anche vero che, in sua alternativa, la Samb dispone sia di Ilari che di Gelonese. Bisognerà piuttosto capire la solidità complessiva della difesa, e valutare se Di Pasquale è adattabile nel ruolo di terzino sinistro, come schierato questa sera da Magi, oppure saranno necessari aggiustamenti (Cecchini?).

Insomma: è una Samb da quartieri alti, sulla carta. Nessuno può prevedere quanto alti, considerando che l’attuale Serie C è un campionato difficilissimo: una sola promozione, altro accesso in B che è una lotteria (il Cosenza è approdato in cadetteria arrivando quinto) e dunque importante è costruire squadre attrezzate così come importante è non svenarsi per un primo posto sempre complicato.

E veniamo a mister Magi: raramente un allenatore è arrivato a San Benedetto con un così alto indice di consenso generale (si pensi a Moriero la scorsa estate). La squadra è stata costruita seguendo le indicazioni dell’allenatore pesarese, e, almeno per quanto vale questa amichevole, la mano dell’ex Maceratese si è vista: scambi rapidi, molto gioco in rasoterra, catene del 4-3-3 che già funzionano. Semmai, se un difetto vogliamo trovare, potrebbe essere quello di una formazione ad alto tasso tecnico che dovrà calarsi spesso nelle paludi della terza serie, anche se i calciatori in rosa sono esperti di questo campionato.

Questa è una Samb che gioca palla a terra come, negli ultimi anni a San Benedetto, non siamo stati più abituati.

Non vogliamo convincere gli scettici (che magari, fra un mese o due, si faranno vivi alla prima difficoltà rinfacciandoci queste righe), ma chi oggi ha meno entusiasmo rispetto ad un anno fa dovrebbe valutare come questa squadra sia completa in ogni reparto e ben bilanciata di già, mentre ad agosto 2017 si ipotizzava un irrealizzabile 4-2-3-1. Chi vivrà vedrà.