SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Sto passando le mie ferie a calcolare i bacini di utenza tecnici di tutti gli ospedali marchigiani. Un lavoraccio. Ma sono sicuro che ne vedremo delle belle”. Così scriveva qualche giorno fa sul suo profilo facebook Giorgio De Vecchis, tra i politici locali uno dei più “secchioni” quando si parla di Sanità.

L’argomento Ospedale Unico è, d’altronde, l’argomento dell’estate. La location Spinetoli è stata mal digerita da molti, nascono comitati e fronti del No verso la decisione di sindaci e algoritmo e salgono anche le barricate politiche multicolore, da Ascoli a San Benedetto.

DE VECCHIS “SCANDAGLIA” TUTTA LA REGIONE. Ma dicevamo dello studio che ha in “canna” il consigliere comunale di San Benedetto, che negli anni ha dimostrato sempre una certa competenza in materia sanitaria. Abbiamo deciso così di sentirlo per capire un po’ meglio il “contrattacco” che De Vecchis sta preparando. “Ho calcolato il bacino di utenza di ogni singolo ospedale marchigiano e quello che posso dire già da ora è che c’è una clamorosa sperequazione fra il Nord e il Sud della nostra Regione”. Un’affermazione, questa, che messa così  saprebbe poco di novità. Ma il lavoro che in questi giorni sta facendo il consigliere sembra qualcosa di più. “Questi calcoli, a mio avviso, non li hanno fatti neanche i tecnici della Regione” ci svela. Ma in cosa consistono? “Ho preso ogni singolo comune marchigiano (236 comuni n.d.r.) e calcolato, tramite i tragitti stradali, quale ospedale è per ogni agglomerato urbano regionale, il più vicino e quindi quello a cui, teoricamente, il paziente di quella zona si rivolge.”

“PRIMA DI CHIUDERE IL MAZZONI VANNO CHIUSI MOLTI ALTRI OSPEDALI”. De Vecchis, che sta valutando come far pervenire i suoi dati a Ceriscioli (“penso a una conferenza stampa o magari a un convegno, ma devono sapere tutti”) sta praticamente stilando una mappa regionale che rapporta il numero di ospedali di ogni area vasta al relativo bacino di utenza di pazienti. Il tutto teso a dimostrare che prima di chiudere gli ospedali di San Benedetto e Ascoli in favore di quello unico, ne dovrebbero chiudere molti altri. “Prima di chiudere Ascoli, ad esempio dovrebbero chiudere gli ospedali di Osimo, Jesi e Senigallia” ci dice De Vecchis “che servono molti meno abitanti dei nostri ospedali e che hanno il Torrette di Ancona a poco più di 20 km di distanza”.

“SPINETOLI NON E’ UNA SOLUZIONE RAZIONALE”. Insomma per il consigliere in giro per le Marche gli Ospedali restano aperti mentre da noi ne vogliono lasciare uno solo. “Camerino, Civitanova e Macerata per l’Area Vasta 3, Pergola, Urbino e addirittura una intera azienda ospedaliera solo per Pesaro nel Nord” prosegue il leader di Ripartiamo da Zero che dice: “Per il decreto Balduzzi due ospedali nella nostra provincia ci stanno tutti(“E’ Ancona, semmai, che non rispetta il decreto”) e devono essere un ospedale di base ad Ascoli e uno di primo livello, nuovo, a Centobuchi o comunque più vicino alla costa, perché la soluzione Spinetoli non è logica né razionale. Spinetoli farà spostare 250 mila persone (bacino d’utenza dell’area vasta 5 calcolato dal consigliere anche tenendo presente la mobilità passiva, per esempio abruzzese n.d.r.). Sono costi indiretti per la popolazione che la politica non può ignorare se i concetti di equilibrio ed equità contano ancora qualcosa”. Per concludere: “Adesso c’è la legge che ci tutela, c’è il Balduzzi. Non dobbiamo più stare ai giochi di potere della politica” la chiosa finale “è un nostro diritto avere una soluzione migliore e più baricentrica (baricentrica rispetto alla maggioranza della popolazione provinciale, che sta sulla costa n.d.r.) di Spinetoli”.

P.s. Il consigliere, poi, svela che uno studio simile lo sta facendo anche per la distribuzione regionale delle Utic, le Unità di Terapia Intensiva Cardiologica che da anni fanno discutere, la politica e non solo, in questo versante delle Marche.

 

Sullo stesso argomento, per approfondire, ecco un focus su cosa dice il decreto Balduzzi, che governa la politica sanitaria e la costruzione dei futuri ospedali.

Decreto Balduzzi & dintorni. Le poche righe di una legge da cui dipende la sanità picena