
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Segnatevi la data, oggi ci hanno tolto gli ospedali di Ascoli e San Benedetto”, non ho fatto a meno di guardare la diretta Facebook che ha fatto il sindaco di Ascoli Guido Castelli, che non ha aspettato neanche un secondo e ha rivolto una dura critica al governatore Ceriscioli direttamente dal parcheggio del Piceno Consind, dove stamattina i sindaci del Piceno hanno confermato Pagliare del Tronto come luogo dell’Ospedale Unico, già indicato a maggio dalla matematica.
QUI ABBIAMO RIPORTATO LE PAROLE DI CASTELLI
Non riesco però a togliermi dalla testa la frase di Castelli. E ve la ripeto ancora: “Segnatevi la data, oggi ci hanno tolto gli ospedali di Ascoli e San Benedetto” ha detto. La ripeto perché queste parole puzzano un tanto al chilo di opportunismo politico. Non si tratta dell’Ospedale Unico in sé, di cui ho già parlato e su cui ho detto che forse non fidarsi è meglio, visti i precedenti, e se le intenzioni sono vere va realizzato inderogabilmente entro pochi anni. Si tratta dell’opportunismo dell’avvocato ascolano che solo negli ultimi tempi (e oggi con il massimo del pathos) ha cominciato a interessarsi delle sorti della sanità sambenedettese.
C’è il forte sospetto che il sindaco Castelli stia utilizzando l’ospedale di San Benedetto come arma politica. Dov’era Guido Castelli quando ad Ascoli sorgevano padiglioni su padiglioni mentre il patrimonio decennale della sanità sambenedettese veniva tagliato con l’accetta pezzo per pezzo? Dov’era Guido Castelli quando ogni anno che passava gli investimenti fra i nosocomi di Ascoli e San Benedetto facevano segnare dei divari evidenti?
Ecco, mi piacerebbe che qualcuno mi rispondesse. Perché altrimenti la risposta è una sola: Castelli non si vuole segnare questa data perché oggi ci hanno tolto i due ospedali del Piceno. Castelli si vuole segnare questa data perché al limite oggi gli hanno tolto l’Ospedale di Ascoli (e scommetto che il buon Sindaco non ha smesso mai di pensare che potesse essere quello il vero Ospedale Unico del nostro futuro). Quello di San Benedetto, infatti, se ne era andato già da un pezzo.
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Questo articolo non fa una piega, descrive esattamente il mio pensiero quando ho letto le notizie in merito.
Non c’è da fidarsi purtroppo mai della politica che magheggia su queste operazioni, ma ben venga l’ospedale unico a metà strada (o quasi), visto che tanto sembra che tutti criticano il campanilismo ma poi continuano ad essere campanilisti al massimo, e sempre a favore della provincia!
Caro Direttore, Castelli fa il suo gioco e non per questo va condannato. Il problema è di diversa natura a mio avviso e sono anni che insieme a te ed a pochi altri abbiamo cercato di evidenziare, ma che mai è arrivato all’attenzione della politica locale. Allora dico chi è causa del suo mal pianga se stesso e lasciamo fuori Castelli. Se i finanziamenti come bene accennavi si sono fatti sempre più distanti tra quelli di Ascoli e di San Benedetto lo si deve solo ad un fatto che San Benedetto ha pesato meno in termini di importanza rispetto ad… Leggi il resto »
Sfondi una porta aperta sui servizi (strade, ferrovie ecc.) sui quali devono (dovrebbero) battersi i sindaci del Piceno e non su campanilismi senza senso. Perché chiaramente ritengo che la proposta della Regione sia finalmente equa e giusta. Confermo al 1000×1000 questa tua frase che vale ancora, purtroppo, per gran parte dei politici (ci metto anche il sindaco di Casteldilama e quello di Massignano; il primo perché il M5S dovrebbe realizzare cambiamenti, il secondo perché, come me, fa parte del comitato per la Città Grande): “vale più la sua poltrona che il vero interesse del territorio“. E dico tutto.
So come la pensi e siamo perfettamente d’accordo. Una cosa però emerge chiaramente ed è che aspettarsi cambiamenti da sindaci in carica, a cui hanno tra l’altro aumentato lo stipendio è tempo perso, più che sputtanarli non si può. D’altronde pretendere che siano masochisti al punto da togliersi il pane di bocca è anche comprensibile, anche se non sono d’accordo. Allora perchè non intraprendere una via referendaria di volontà popolare. Io non sono un legale ma ci sarà pure il modo di indire un referendum a livello intercomunale e far pesare la volontà dei cittadini.
Per la volontà dei cittadini ci sarebbe il voto ma spesso il suo valore è inquinato dagli interessi personali e di bottega degli stessi votanti. Sì potrebbe però come succede in America che le decisioni importanti non vengano prese soltanto da chi si sente autorizzatoDomo per via del voto. In questi casi vedi ospedale andrebbero sentiti i cittadini. Con internet si può. Sono certo che la scelta della Regione per un nuovo ospedale avrebbe valutazioni disinteressate e quindi favorevoli. Troppi sono i punti a favore se non si pensa ad interessi di bottega e partitici
Direttore, voglio precisare che non sono contrario alla realizzazione di un ospedale di primo livello, ma ne contesto la posizione, non baricentrica e lontana dalla costa, più popolosa e con la maggiore utenza.
Chiarisciti le idee con il mio prossimo articolo. Grazie.
Direttore il problema è che Castelli fa gli affari di Ascoli e strumentalizza il Madonna del Soccorso per fare gli affari suoi. Il problema è che a San Benedetto nessuno fa gli affari di San Benedetto, ed anche per questo non abbiamo alcun peso politico in regione!
Hai fatto la “prosa” del mio disappunto. Grazie
Castelli era impegnato con l’ex Patron del Ascoli Picchio Bellini per chi doveva spendere i soldi per rimettere a posto lo stadio Del Duca, del ospedale di San Benedetto non gli è mai importato ne prendeva voti per lo stesso…in sintesi ha fatto il suo gioco che non è quello di Piunti suo collega di Partito, o meglio di quel che ne rimane.