SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Comitato “Salviamo il Ballarin, la storia e il diritto allo sport”, fondato nel 2013, fra gli altri da Fabrizio Marcozzi, oggi ha presentato al Comune di San Benedetto un progetto per il destino del vecchio stadio della Samb.
Ricordiamo che l’amministrazione ha in cantiere un primo intervento per rimuovere i capannoni del lato Nord a cui se ne aggiungerà, probabilmente non prima del 2019, un altro che prevede di demolire le gradinate Est e Nord dell’impianto. Il tutto per un costo attorno ai 280 mila euro.
IL PROGETTO. Il Comitato di Marcozzi prova così a suggerire con un’idea la destinazione futura dell’impianto. Il progetto si chiama “Ballarin/Porta della città” e prevede la costruzione di uno spazio aperto polifunzionale in cui sviluppare attività ludico-sportive, concerti musicali, teatro, cinema e più in generale una sede per eventi.
CAMBIO DI VIABILITA’. Il progetto prevede anche un cambio di viabilità con via Marchegiani che verrebbe chiusa mentre via Morosini(poi via Dari) diventerebbe a doppio senso andando poi a “sdoppiare” il traffico in viale Cristoforo Colombo. A dividere le due carreggiate in via Morosini una pensilina che conterrebbe la struttura (40 metri) attualmente sotto vincolo della Soprintendenza in quanto risalente all’epoca Razionalista, opportunamente restaurata e dotata di illuminazione.
Il progetto
UNA PALESTRA ALL’APERTO. Accanto anche un progetto sociale finalizzato alla creazione di una “palestra inclusiva a cielo aperto”, dotata di percorsi fitness attrezzati accessibili, per allargare la pratica sportiva a tutti, ai bambini, agli anziani e in particolare alle persone con difficoltà motorie. “Un parco inclusivo dove ognuno, con le proprie abilità, può trovare opportunità di gioco e sport in relazione con gli altri” dicono dal comitato.
Un rendering
PARLA IL COMITATO. “Ci siamo confrontati con i cittadini del quartiere San Filippo Neri, con gli operatori che svolgono attività produttive nella zona, con le associazioni che si occupano di disabilità e di volontariato sociale, con le società sportive; con l’architetto Miriam Pompei della soprintendenza (“l’abbiamo incontrata almeno dieci volte negli ultimi anni” aggiungono n.d.r.) e con gli uffici di viale De Gasperi” dicono dal Comitato “infine con i rappresentanti della politica locale, di maggioranza e di opposizione. Nel 2015 abbiamo coinvolto un gruppo di progettazione, con competenze di architettura e urbanistica, per tradurre i nostri obiettivi in un vero e proprio progetto di riqualificazione urbana.”
I COSTI. Il comitato, che ha in programma a breve (entro agosto probabilmente) un incontro con i vertici dell’Amministrazione ha allegato al progetto anche un conto economico dei costi per tutti e 4 gli stralci che progressivamente andrebbero a completare l’opera. I numeri restano ancora top-secret e probabilmente si sapranno dopo il tavolo con la politica. Sappiamo però che il primo stralcio di intervento punterebbe a demolizione (con recupero sul luogo stesso delle macerie, che verrebbero riutilizzate per la ricostruzione), sistemazione della viabilità, recupero del campo e costruzione di una tribuna naturale, con tanto di prato, al posto della vecchia Curva Sud.
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E con questo progetto quale Ballarin avrebbe salvato il comitato “Salviamo il Ballarin”?
Ma a questo punto non vale la pena lanciare un concorso di idee internazionale? Magari partecipa qualche importante archistar che può far fare un salto di qualità alla città!
Il progetto Green di per se è bello, poi ci sarebbe da capire chi paga e a chi giova, io ero rimasto al fatto che il Ballarin fosse rimesso a posto come sede di allenamento della Samb e giovanili, ma anche li chi paga?, la domanda deve essere chi paga?.
Complimenti al Comitato. La si può pensare come si vuole ma è un esempio di cittadinanza attiva molto importante.
La parte fatiscente degli spalti va rimossa, e da qual punto di vista il progetto mi sembra centrato; non mi è chiaro come può allargare la strada se la tribuna ovest non si può demolire per vincoli della soprintendenza (forse quella sorta di tettoia che si intravvede è un residuo del famoso muro vincolato?).
Non è chiarissima la destinazione d’uso, io preferirei a quel punto un mantenimento del campo di gioco, “Una casa per la Samb”.
Purtroppo qualsiasi progetto riguardo l’area dello stadio F.lli Ballarin prevede uno sconvolgimento planimetrico con la conseguenza perdita dello stadio e rettangolo di gioco a giovamento di attività ricreative a cielo aperto e non. Anche io a tempo perso ho buttato giù un progetto che si intitolava – “Ballarin: Ludoteca a Cielo Aperto” ( essendo presenti però nello stesso strutture ricettive anche coperte come chioschi). Tale progetto riguardava la demolizione del vecchio impianto con la realizzazione di un parco con molto verde ed un teatro all’aperto semiinterrato realizzato nel centrocampo dell’ impianto sportivo mediante lo sterro e riporto e le dovute… Leggi il resto »