SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Eravamo l’unico evento estivo capace di portare a San Benedetto artisti di caratura nazionale e gratis per il pubblico”. Si taglia con il coltello la delusione degli organizzatori di Happyland, evento musicale e culturale che lo scorso anno portò in città Cristina D’Avena e Federica Carta e che quest’anno salta.

“Colpa dell’amministrazione” dicono gli organizzatori dell’associazione culturale che porta lo stesso nome dell’evento, su tutti Vincenzo Amato e Luca Sestili che riuniscono la stampa stamattina. Happyland è al centro di uno strano “caso” infatti. Per il comune è ufficialmente in cartellone il 4 agosto ma nei fatti non si fa più. E allora l’associazione ricostruisce quello che è successo negli scorsi mesi.

Happyland è in cartellone ma non si fa più

 

“Il 9 ottobre abbiamo protocollato in comune la richiesta di riservare per il nostro evento la data del 4 agosto” racconta Luca Sestili che in questi giorni sta organizzando anche il concerto di Eugenio Finardi a Castorano nell’ambito del festival “Scrivere per la musica”. Dal 9 ottobre 2017, insomma quelli di Happyland non hanno ricevuto risposta dai vertici di Viale De Gasperi che nel frattempo ha cambiato anche le sue regole imponendo che ogni richiesta per gli eventi estivi dovesse arrivare sulla scrivania del Comune entro il 15 marzo. “E allora a marzo abbiamo fatto anche la richiesta ufficiale” prosegue Sestili che nel frattempo si stava organizzando, cercando di strappare delle opzioni con qualche cantante. “Ma le opzioni non sono eterne” prosegue amareggiato “e quando il comune ci ha risposto, solo il 6 giugno, erano tutte scadute”.

Adesso quelli di Happyland danno la colpa al Comune anche perché la comunicazione ricevuta il 6 giugno “era di una delibera dell’8 maggio” chiosa il presidente Vincenzo Amato “perché aspettare un mese?”. A quel punto gli organizzatori scrivono ancora a Viale de Gasperi comunicando, il 20 giugno, che l’evento non si potrà più fare. “La realizzazione di un evento di questa caratura” scrivono nella lettera “richiede tempi ben più lunghi di quelli a cui siamo stati costretti da nuovo anomalo regolamento”.

E Happyland, che contava come lo scorso anno di realizzare anche una cornice commerciale con una sorta di “notte bianca” per i negozi, adesso si lecca le ferite. “I negozi del centro sono ignorati da questa amministrazione che non sappiamo se considera le persone cittadini o sudditi” ci va giù pesante sempre Amato. “Lo scorso anno aderirono con un contributo oltre 200 commercianti e in 360 restarono aperti”. Adesso i commercianti pensano che senza l’evento del 4 agosto potranno esserci perdite fino al 20% degli incassi mensili e sperano in qualche evento “tappabuco”. “Ma non sarà Happyland” prosegue Sestili “perché inevitabilmente si dovrebbe ridimensionare. E non vogliamo farlo”.