CALTANISSETTA – Venticinque arresti nella vasta operazione antimafia “De Reditu” dei carabinieri del Comando provinciale di Caltanissetta. Sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidi, estorsioni, produzione e traffico di sostanze stupefacenti. Colpito duramente il clan di Riesi.

Le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo con la collaborazione della Stazione carabinieri di Riesi, e coordinate dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia nissena, hanno permesso di far luce su recenti episodi di produzione e traffico di marijuana, estorsioni e reati concernenti le armi sia comuni che da guerra, nonche’ sui mandanti o esecutori di numerosi omicidi o tentati omicidi avvenuti a partire dai primi anni Novanta.

Provvedimenti eseguiti nelle province di CaltanissettaMonza ed Ascoli Piceno.

A Porto d’Ascoli, intorno alle 3, i carabinieri della Compagnia di San Benedetto hanno eseguito l’ordine nei confronti di un siciliano residente nel nostro territorio. Disposti i domiciliari.

Un’operazione, quella effettuata dal Comando Provinciale siciliano, imponente e molto importante: “Una scia di sangue collocata nell’ambito della guerra di mafia che per circa un decennio ha insanguinato Riesi e altre citta’ nella contrapposizione tra cosche Cosa nostra e formazioni della Stidda particolarmente forti proprio nella parte centro-meridionale dell’Isola – si legge nella nota  diramata dell’Agi – Alle contrapposizioni si sono aggiunte, nel riesino, condizionate dalla frattura interna a Cosa nostra dopo l’arresto di Salvatore Riina, quelle interne alla stessa cosca mafiosa, a causa della volonta’ di alcuni affiliati di scalzare dal comando gli appartenenti alla famiglia di sangue Cammarata”.