CUPRA MARITTIMA – Ve ne avevamo parlato qualche tempo fa (CLICCA QUI). A Cupra Marittima tiene banco un “caso” attorno alla selezione di un agente di polizia municipale a tempo indeterminato, un concorso per soli titoli finalizzato a stabilizzare un agente fra quelli con, alle spalle, almeno 3 anni di precariato. 

Già ad aprile, quando ne scrivemmo la prima volta nel momento in cui uscì il bando di concorso, l’Ugl aveva denunciato quella che per loro era una discriminazione. “Il Sindaco di Cupra ha emesso un bando in cui stabilisce che la graduatoria sarà predisposta in base agli anni di servizio di ciascun agente e in base ai carichi di famiglia” si leggeva nella nota della sigla sindacale “quindi, a parità di anzianità, verranno assegnati punti in più per il coniuge e i figli a carico. Dei due agenti, però, solo uno è sposato e con prole” mentre l’altro, “arrivato primo al concorso di selezione” si leggeva ancora, “è celibe”.

Ieri, 28 giugno, è uscita la graduatoria di un’altra selezione, quella per due agenti “stagionali”. E il vigile che aveva alzato la voce la prima volta è risultato escluso anche da questo secondo concorso. E’ arrivato terzo con 26 punti mentre gli altri due risultano aver totalizzato 28 e 27 punti ottenendo il posto a tempo determinato. E qui l’Ugl torna a mordere. La linea del sindacato e di chi difende l’agente, infatti, è quella che questo secondo concorso non si doveva proprio fare perché per la legge Madia si sarebbero dovute prorogare le graduatorie dello scorso anno, che vedevano il lavoratore a tutti gli effetti assunto nel corpo dei vigili cuprense.

Per questo motivo l’uomo ha presentato ricorso al Tar, sia per il primo che per questo secondo concorso. Nel frattempo però il sindacato non le manda a dire e parla di “prova di prepotenza” del Comune di Cupra per questa seconda esclusione. “Ha osato chiedere trasparenza, correttezza nell’applicazione della legge e riconoscimento, dopo 9 anni di precariato, di un lavoro stabile” scrivono a proposito del vigile quelli della Ugl. “Questa la sua colpa”.