SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nuovi sviluppi sulla questione delle strisce blu davanti agli ingressi degli alberghi.

Il Comune di San Benedetto sarebbe intenzionato a denunciare alla Procura il sit-in di protesta organizzato dal titolare dell’Hotel Progresso, Giorgio Mancini, per “interruzione di servizio pubblico”. Il proprietario, per impedire il lavoro davanti alla propria struttura, aveva allestito un tavolino con tanto di ombrellone.

Giorgio Mancini aveva affermato a Riviera Oggi, il 12 giugno: “Abbiamo cercato di coinvolgere anche qualche amministratore ma nessuno si è degnato di venire. C’è un problema burocratico”. (CLICCA QUI)

Interviene nella questione il consigliere comunale e provinciale del Partito Democratico, Tonino Capriotti: “Questa Amministrazione è riuscita a trasformare un episodio di ordinaria amministrazione, che un ‘Buon padre di famiglia’ avrebbe risolto con un semplice accordo, in una disputa che definire assurda è poco – si legge in una nota – È chiaro che l’atteggiamento del sindaco è pretestuoso, se così non fosse perché non l’ha mai denunciato in passato? Si è chiesto da quando tempo vige questa sana usanza di accoglienza dei nostri turisti? Uno spazio per il carico e lo scarico dei bagagli lo troviamo ovunque in Italia, ed anche nella nostra città”.

Capriotti aggiunge: “Più ci penso e più non riesco a capire dov’è finito il buon senso che il sindaco sottolinea continuamente. Caro sindaco, sul rispetto delle regole per tutti non si è pronunciato, nonostante glielo abbiamo sottolineato più volte e le abbiamo indicato le occasioni in cui non le ha fatte rispettare, dimostrando di essere debole con i forti; oggi però le faccio un’altra domanda: può dirci l’importo delle tasse comunali che paga colui che ha denunciato alla procura per interruzione di pubblico servizio? Si faccia un serio esame di coscienza e si chieda se è giusto interrompere una consuetudine decennale di sana accoglienza per un capriccio”.

“Lei sa meglio di noi che si sarebbe, volendo, potuto trovare una soluzione equa e legittima, ma non ha voluto deliberatamente.
E questo è gravissimo sia da un punto di vista umano che amministrativo” conclude il consigliere comunale e provinciale.