SAN BENEDETTO DEL TRONTO – II progetto europeo Clean Sea Life organizza venerdì 15 giugno a San Benedetto del Tronto la giornata ‘A pesca di rifiuti’ con la collaborazione dei pescatori professionisti e il sostegno del programma LIFE della Commissione Europea.

Dodici i pescherecci che porteranno a terra la spazzatura raccolta sul fondale nel corso delle attività di pesca: lo sbarco avrà inizio a partire daltardo pomeriggio di oggi, con il rientro di due pescherecci armati per la pesca con il “rapido”, per proseguire poi nel cuore della notte al rientro di tutti i pescherecci a strascico. Nella mattinata del 15entrerà in azione il nucleo sommozzatori della Guardia Costiera, che procederà alla bonifica dei fondali della banchina Malfizia.

I rifiuti verranno poi analizzati e catalogati dai responsabili di Clean Sea Life per identificarne la natura e l’origine, operazione che si concluderà nelle prime ore della mattinata quando i rifiuti saranno avviati allo smaltimentograzie alla collaborazione del Comune di San Benedetto del Tronto, patrocinatore della giornata, le aziende di gestione rifiuti Garbage e Picenambiente e il fondamentale coordinamento della Capitaneria di Porto.

Intorno le 11 appuntamento al Museo del Mare, dove si traccerà un primo bilancio della giornata. In conclusione un aperitivo a base del ‘pesce pulito’ catturato nella giornata, servito su materiale compostabile offerto da Novamont.

Questa iniziativa, svolta dal progetto Clean Sea Life in coordinamento con il Ministero dell’Ambiente e il Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera, ha l’obiettivo di raccogliere informazioni sulla natura e quantità di rifiuti presenti sui fondali e di mettere a punto un sistema per la loro gestione e smaltimento.

Dopo analoghe attività a Porto Torres (1 giugno), Rimini (8 giugno) e San Benedetto, le giornate ‘a pesca di rifiuti’ si concluderanno in luglio a Manfredonia, per poi ripetersi nei prossimi anni negli stessi porti.

Eleonora de Sabata, portavoce del progetto Clean Sea Life:All’inizio dell’estate è consuetudine pensare alla pulizia delle spiagge ma in pochi affrontano la questione dei rifiuti sui fondali. I pescatori possono dare un contributo importante nel contenimento di questo problema. Oltre a loro, il caloroso ringraziamento va alle autorità di San Benedetto del Tronto e in particolare alla Capitaneria di Porto, per la lungimiranza e la grande disponibilità nell’affrontare un problema forse poco visibile ma di grande impatto sull’ambiente.” 

Il Comandante Morelli, Comandante della Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto:Abbiamo aderito con convinzione a questa iniziativa, che coinvolge la nostra flotta di pesca in una importante attività di conservazione dell’ambiente marino che speriamo si possa ripetere con maggiore frequenza. Se poi l’analisi dei rifiuti pescati consentisse anche di identificarne l’origine, potremmo intervenire alla fonte per prevenirne la dispersione in mare”.

I rifiuti marini sono una delle principali emergenze ambientali del nostro tempo. La ‘pesca di rifiuti’ è una pratica ampiamente sperimentata con successo nel Nord Europa, ma in Italia l’assenza di norme e procedure specifiche impedisce che questo tipo di attività si svolga regolarmente: in assenza di una filiera a terra che ne assicuri lo smaltimento, i copertoni, bidoni, bottiglie, reti abbandonate e sacchi di plastica che finiscono nelle reti, vengono spesso rigettati in mare.

Il progetto Clean Sea Life, cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma LIFE, ha l’obiettivo di contrastare l’accumulo dei rifiuti marini lungo le coste italiane attraverso azioni di sensibilizzazione e la diffusione di buone pratiche di gestione fra gli operatori e autorità locali, regionali e nazionali. Capofila del progetto è il Parco Nazionale dell’Asinara, in collaborazione con i partner CoNISMa, Fondazione Cetacea, Legambiente, MedSharks, MPNetwork; il progetto è iniziato a settembre 2016 e terminerà nel 2020.

Per ulteriori informazioni visitare il sito www.cleansealife.it.