CUPRA MARITTIMA – Un progetto di messa in sicurezza inseguito da anni, nato da un’intesa collettiva tra i comuni che si affacciano sul torrente Menocchia (Cupra Marittima, Massignano, Ripatransone e Montefiore dell’Aso).

Presenti all’incontro i sindaci di Cupra e Montefiore Domenico D’Annibali e Lucio Porrà che dichiarano: “Sentiamo l’esigenza di intervenire contro le calamità che hanno interessato il nostro territorio negli ultimi anni. Il progetto esecutivo è ormai ultimato per una spesa complessiva di circa 900mila euro, necessaria ad effettuare una serie di interventi, tra loro differenti, ma che interessano tutte le aree adiacenti al torrente, sia a monte sia a valle. Il settore d’intervento non è soltanto quello idrogeologico ma anche paesaggistico e turistico”.

“Tra le criticità maggiori – continuano i sindaci – c’è il continuo riversarsi in mare di materiali inquinanti provenienti dalle attività agricole e industriali dell’entroterra. Ciò significa che gli interventi di messa in sicurezza e manutenzione del Menocchia vanno di pari passo con la buona condotta degli agricoltori, vivaisti e chiunque svolga attività industriali a ridosso del torrente”.

Il progetto esecutivo è pronto nei minimi dettagli, manca solo il finanziamento della Regione, la quale ha già ha manifestato il proprio consenso a riguardo. Per favorire la buona riuscita del progetto si è deciso di suddividerlo in due stralci di finanziamento (uno di 450mila euro e l’altro di 410mila).

L’equipe di progettisti è composta da: l’architetto Emidio Cinesi, il geologo Ugo Cittadini, l’ing. Massimo Livio Maravalle e l’ingegner Babini.

Interviene Emidio Cinesi: “Possiamo dire che questo non è un progetto esaustivo, capace di colmare tutte le problematiche inerenti al Menocchia, ma è utile a prevenire eventuali futuri danni al territorio. Elemento importante di questo progetto è la coesione tra i comuni, insieme hanno la possibilità ottenere l’ambito Contratto di fiume, in modo da accedere a finanziamenti europei come è accaduto in precedenza ad altri comuni italiani”.

E’ la volta poi del geologo Cittadini: “Il torrente è particolare, il suo stretto bacino risente immediatamente delle variazioni meteorologiche, coinvolgendo tutti gli altri 27 affluenti.

Cupra è il comune con le vie di comunicazione più importanti ed è perciò quello che richiede un’attenzione maggiore”.

“Il tratto maggiormente alluvionato è quello compreso nel territorio di Massignano – continua Cittadini – è necessario che le attività agricole applichino gli obblighi imposti per legge, come ad esempio il divieto di apporre teli ai vivai, dal momento che impediscono il drenaggio e tutta l’acqua si riversa sul torrente. Questo progetto può funzionare solo se è accompagnato da una politica che disciplini l’agricoltura e la manutenzione”.

Conclude la conferenza l’ingegner Maravalle: “Il torrente ha di positivo, rispetto al Tesino, il fatto che che non preveda invasi idroelettrici al suo interno, manifesta tuttavia un problema di pianificazione del bacino (erosione a monte, sedimentazione a valle). Il Menocchia è fortemente canalizzato, è impossibile perciò prevedere un ampliamento del bacino lungo gli argini, eccetto alcune zone situate tra Cupra e Massignano”.

“Gli interventi che possono attenuare queste problematiche – continua Maravalle – sono molti, tra questi evidenziamo: da un lato vi è la disostruzione dei ponti principali presenti sulla foce (abbiamo notato che alcuni piloni che sorreggono la ferrovia sono del tutto superflui), dall’altro vi è la necessità di impedire il divagamento, sempre lungo la foce, nei periodi di magra. Quest’ultimo intervento consiste nella creazione di una corsia preferenziale tale da agevolare il flusso idrico diretto sul mare. L’ultimo intervento da evidenziare è la sistemazione della confluenza del fosso Mignini, uno degli affluenti che risentono maggiormente delle piene del Menocchia”.