SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’aspetto positivo di Samb-Cosenza è la consapevolezza che ha passato il turno la squadra migliore nell’insieme delle due partite. Tutto si è deciso tra i minuti finali di Cosenza, quando i calabresi hanno segnato il gol del vantaggio, e il contropiede fulminante che ha consentito a Mungo di portare in vantaggio gli ospiti, al 7′ del primo tempo.

La Samb era partita bene, sospinta dall’urlo impressionante dei diecimila del Riviera: pressing a tutto campo, due percussioni centrali di Gelonese e Marchi, concluse però con due tiracci, come antipasto di quello che sembrava un assalto al fortino tirato su da mister Braglia. Lo svantaggio ha cambiato il corso della partita: Cosenza con linee ancor più strette e pronto al lancio lungo per gli attaccanti con grandi difficoltà soprattutto per Conson ma anche per Patti.

I calabresi hanno dato l’impressione di poter assestare il colpo del k.o. in ogni momento, anche se in realtà tranne un’uscita avventata di Perina gli ospiti non hanno avuto altre grandi occasioni, pur se a livello di impostazione di gioco era evidente la superiorità cosentina. Eppure Gelonese (tiraccio alto da pochi metri) e poi Bellomo (destro da dentro l’area che ha colpito l’esterno della rete) segnalavano una Samb ancora viva.

Nella ripresa, dopo una incursione di Bellomo che ha messo una palla a centro area senza nessun compagno pronta a deviarla in rete, l’offensiva della Samb si è sviluppata in un lungo fraseggio tra difensori e centrocampisti, senza la creazione di pericoli per la porta avversaria. Eppure con l’ingresso di Esposito e il trascorrere dei minuti il predominio fisico dei cosentini sembrava esser venuto meno, e la Samb riusciva a trovare  gli spazi per costringere gli uomini di Braglia dentro la loro area di rigore. Tutto questo fino al rigore e al definitivo 2-0.

Solo a questo punto Moriero provava il doppio centravanti, anche se alternative allo schema iniziale, oltre al cambio Bove-Esposito, erano necessarie ben prima della mezz’ora. Forse non sarebbe cambiato nulla eppure alcuni uomini sono parsi stanchi e la sferzata definitiva doveva essere fatta già entro il ventesimo della ripresa, considerando i due gol di svantaggio.

Non è una Samb da rifondare ma, possibilmente, una Samb da irrobustire. Per un problema tecnico la nostra video-intervista al presidente Fedeli è priva di audio ma quando Fedeli ci ha detto di puntare sui giovani, la sua era soprattutto una critica verso quei giocatori “con il nome” il cui arrivo ha condizionato la scorsa campagna acquisti estiva, e facciamo riferimento soprattutto a Troianiello e Di Cecco, oltre che Bacinovic, la cui assenza si è fatta sentire in questi spareggi non fosse altro per l’assenza di alternative a centrocampo.