Perina 6: Non può arrivare sui due tiri che valgono altrettanti gol al Cosenza, entrambi ben indirizzati, e forse il secondo pure leggermente deviato da Conson. Per il resto poco chiamato in causa.

Conson 5,5: Partita di alti e bassi per lui stasera. Morde come sempre le caviglie degli avversari e salva pure di testa su un pericoloso cross in avvio, ma riproduce anche lui le difficoltà generali della squadra. Nel primo tempo soffre la rapidità di Okereke mentre nella ripresa si fa scappare un paio di volte, sia sul lungo che in area, Baclet. Sulla mischia che porta al 2 a 1 perde Dermaku che si avvita di testa innescando l’azione da gol e sbatte pure su Gelonese mentre Baclet trafigge Perina.

Miceli 6: Giocava nella sua città natale, forse una situazione “sentimentalmente” non facile. Abbastanza attento in mezzo all’area, dove sbroglia pure un paio di matasse. Rischia il giallo per qualche uscita ruvida dalla linea a tre.

Patti 6: Solito lavoro importante, diviso fra il ruolo di terzino e quello di terzo centrale di sinistra. Qualche buona diagonale nel primo tempo a contenere le incursioni del Cosenza, quasi tutte giocate col solito copione dell’imbucata a sinistra e il cross in mezzo. E’ lui praticamente a regalare l’involontario assist a Baclet per il gol del 2-1: impegnato a contenere Tutino non si accorge che la palla spizzata da Dermaku gli sbatte addosso. Sfortunato.

Rapisarda 6: Il suo contributo offensivo va a folate così come il contributo offensivo dell’intera squadra. Concentrato, nel primo tempo si segnala per un bel salvataggio. Giocava da ex.

Marchi 6: La puntualità con cui si presenta all’appuntamento con un gol che per qualche minuto ha fatto sognare i 180 sambenedettesi accorsi al San Vito lo salvano da una prestazione meno lucida rispetto all’ultima in casa contro il Piacenza. Qualche intervento troppo “rozzo” mentre dalla sua parte ( e di Rapisarda) nel primo tempo ci sono un po’ troppe imbucate di Mungo e Palmiero che non riesce a contenere bene. Molto meglio davanti dove si propone con coraggio, anche se a sprazzi (come la squadra d’altronde).

Bove 5,5: A vent’anni giocare davanti a 10 mila persone non è facile. E nel suo caso si vede. Gioca impaurito, fa fatica a liberarsi del pallone velocemente e in fase di costruzione si nasconde e si fa “mangiare” più volte dal quasi pari età Mungo. Sul gol di Bruccini dell’1 a 0, forse, poteva uscire un po’ più “forte” sul centrocampista calabrese. (33′ Tomi 6: Entra a fare la mezz’ala sinistra nei minuti in cui la Samb soffre di più. Da segnalare un salvataggio in una situazione pericolosa)

Gelonese 6: Da parte nostra continuiamo ad avere la sensazione che con il ritorno di Moriero si senta un po’ più libero di fare l’incursore. Entra spesso e volentieri in area dove subisce un chiarissimo fallo da rigore di Corsi, non segnalato dall’arbitro. Nel finale passa a fare il play. Forse un cortocircuito fra lui e Conson nelle marcature in occasione del 2 a 1.

Valente 6: Molto meno determinante delle altre volte. Braglia gli costruisce una bella gabbia intorno fatta di raddoppi che lo limitano parecchio. Praticamente riesce a “cucinare” la specialità di casa, il rientro e cross col destro, una sola volta in 90′.

Bellomo 6,5: Chiamatelo Harvey Dent. Come il “Due Facce” di Batman, Bellomo gioca un primo tempo in ombra, in cui evita il gioco di “cucitura” fra i reparti e non traccia le direttrici fra le linee che tanto hanno fatto male al Piacenza. Sul finale della prima frazione fa le prove generali dello slalom gigante che gli riesce alla perfezione nella ripresa, quando confeziona un assist altrettanto perfetto per Marchi. Adesso tocca anche a lui suonare la carica per il ritorno. Sperando di non doverci affidare alla monetina affinché si travesta da trascinatore. (27′ st Di Massimo 5: Sta in campo per 22 minuti esatti e si e no tocca due palloni. Non un bel segnale.)

Miracoli 6: Fa un po’ fatica per tutta la partita a pulire palloni e a tenerli sù per far salire la squadra. In realtà parte pure bene quando nei primi minuti la Samb prova a mettere il muso davanti ma è abbastanza assente nei frangenti, tanti e lunghi, i cui la squadra si rintana dietro. Entra con una bella giocata nella genesi del pareggio. (43′ st Stanco s.v. Entra nel finale per uno stanco Miracoli che non ne beccava più una. Forse si poteva provare a inserirlo prima).

Moriero 5,5: Opta per un 3-5-2 puro stavolta con Bellomo che gioca molto più in linea con Miracoli stavolta e, chissà se per indicazioni o per circostanze, senza pungere fra le linee avversarie. Prova a giocare con la difesa alta “ab origine”, nella prima fase di impostazione del Cosenza, ma i suoi, forse per timore, appena gli avversari varcano le Colonne d’Ercole della metà campo arretrano pericolosamente facendo ballare la retroguardia specie a inizio primo tempo e negli ultimi 20′. Forse poteva mischiare prima le carte davanti, dove Miracoli ha tirato troppo la “carretta”.