ROMA – Nella serata del 29 maggio è arrivato il verdetto della Cassazione sull’omicidio di Pietro Sarchiè, il commerciante di pesce ucciso nel Maceratese nel giugno 2014 con colpi di pistola per rancori legati a motivi lavorativi.
Ergastolo a Giuseppe Farina e 20 anni a Salvatore, il figlio. I giudici hanno, quindi, confermato quanto la Corte d’Appello di Ancona aveva sentenziato.
Sono state respinte le istanze di accusa e difesa. La condanna più bassa inflitta a Farina Junior era dovuta all’esclusione della premeditazione e alla concessione delle attenuanti generiche, circostanze non riconosciute al padre. Il corpo di Sarchiè fu dato alle fiamme e ritrovato in un terreno nelle campagne maceratesi, tra San Severino Marche e Castelraimondo, il 5 luglio, nascosto sotto un materasso.
Confermate anche le statuizioni per le parti civili costituite: la moglie della vittima, Ave Palestini, e i figli Jennifer e Yuri
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