SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Con il suo Trapani entrerà ai playoff nel secondo turno nazionale, come la Samb. Stiamo parlando di Alessandro Calori, una vita da calciatore in A con Udinese e Perugia. Da allenatore, una delle sue prime tappe fu proprio San Benedetto. Arrivato nell’estate del 2006 insieme ai fratelli Tormenti, la sua avventura in rossoblu durò appena 5 partite in cui raccolse un punto (1 a 1 in casa col Foggia alla quarta giornata) prima di essere sostituito da Guido Ugolotti che chiuse il campionato 8°.

Di quella parentesi di 12 anni fa e dei playoff 2018 abbiamo parlato col mister aretino. Tra l’altro la nostra intervista cade esattamente 18 anni dopo l’episodio che ha reso Calori famoso in tutta Italia: il 14 maggio del 2000 un suo gol nel “pantano” di Perugia costò uno scudetto alla Juventus e portò in trionfo la Lazio di Eriksson.

Buonasera mister Calori. Vorremo iniziare col chiederle di qualche ricordo della sua breve esperienza a San Benedetto.

“Io arrivai in quello che fu di certo un periodo particolare, quella Sambenedettese fu costruita ad agosto praticamente, alla fine del mercato”

La sua avventura durò 5 partite ma poi quella squadra iniziò a ingranare.

“Sì, la squadra poi piano piano ha ingranato, probabilmente andava amalgamata. Ripeto, quella era una situazione molto particolare: la squadra era nuova e la società scelse di puntare sui giovani. In ogni caso facemmo esordire un portiere come Consigli, anche Morante quell’anno fece benissimo, ricordo anche Esposito, Della Rocca. Insomma c’erano tanti giovani che poi sono diventati giocatori veri, fu fatta questa scelta verde che alla fine non si rivelò sbagliata.”

Forse i suoi frutti li ha raccolti Ugolotti che arrivò dopo di lei.

“Si può dire che arrivò con la tavola apparecchiata. Ma all’inizio, nelle prime partite le cose non potevano andare bene: in ritiro eravamo in 13 e questo sinceramente non è calcio”.

Adesso lei guida il Trapani che come la Samb è arrivato terzo ed entrerà al secondo turno nazionale dei playoff. Come vede questi spareggi?

“Bisognerà entrare decisi, bisognerà sicuramente attaccare velocemente la spina dimenticando tutto il campionato, rimettersi in gioco con le forze che abbiamo. Noi siamo siamo la squadra terza classificata che ha fatto più punti (68) nei tre gironi.”

Qual è il segreto per fare bene in queste situazioni? 

“Si azzera tutto, dipende tutto da come ci si arriva dal punto di vista mentale, fisico e degli infortuni. Arrivarci bene psicologicamente e fisicamente farà la differenza perché si gioca ogni 3 giorni. Ci vuole anche esperienza, saper vivere i play off.”

Quali sono le squadre che teme di più? Magari fra queste c’è anche la Samb

“Grandi favorite non ci sono anche se certi organici possono fare la differenza. Il nostro non è male ma se devo prendere delle squadre “temibili” dal lotto dico Catania e Alessandria che sono abituate a giocare queste partite. Poi ci può essere sempre una sorpresa.”