SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Reddito di inclusione, o REI come comunemente è noto, segna il passaggio epocale da una erogazione passivo – statica di contributi economici a chi li chiede perché in difficoltà ad una situazione in cui il sostegno dello Stato presuppone una forma di corresponsabilità da parte del cittadino. Quest’ultimo si impegna, in cambio del sostegno, a svolgere un’attività secondo un preciso progetto di reinserimento e inclusione sociale concordato con la struttura pubblica.

E’ stato questo il concetto ispiratore del seminario dal titolo “Rei e Inclusione sociale: Sei REI?” promosso dal Comitato dei sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale n. 21 coordinato da Maria Simona Marconi e dedicato ad approfondire, per assistenti sociali e funzionari dei Comuni, i contenuti della misura di sostegno alle fragilità che da qualche mese è operativa in tutta Italia.

Il relatore è stato Alessandro Ciglieri, consulente nella formazione del personale degli enti locali, con un importante passato di dirigente INPS, tra gli attuatori del progetto “Home Care Premium” che prevedeva forme di sostegno ai dipendenti pubblici con familiari in stato di disabilità. Ciglieri ha posto l’accento sull’importanza dei progetti di inclusione e sulla costruzione di un sistema territoriale istituzionale per l’inclusione come gli accordi di programma.

La sessione mattutina del convegno è stata aperta a tutti. L’importanza del REI nelle politiche sociali è stata messa in evidenza dagli amministratori intervenuti. Antonella Baiocchi, assessore alle pari opportunità, ha portato il saluto dell’Amministrazione comunale di San Benedetto, seguita dai colleghi Roberto De Angelis, sindaco di Cossignano, e Massimo Narcisi, assessore ai servizi sociali del comune di Monsampolo.

La sessione pomeridiana, aperta da un saluto del sindaco della città ospitante Pasqualino Piunti, è stata invece dedicata ad approfondimenti tecnici con gli operatori che devono materialmente gestire le domande.