SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Picenambiente, i sindacati sono sul piede di guerra. Oggi la Ugl di Ascoli comunica l’attivazione della c.d. “procedura di raffreddamento“, istituto obbligatorio previsto dalla legge 83 del 2000 come ultima ratio prima della proclamazione di uno sciopero. Come prevede la legge, le negoziazioni saranno indirizzate in una procedura amministrativa che sarà gestita dalla Prefettura e il sindacato ha già comunicato l’incontro che si terrà il 14 maggio.

ULTIMO PASSO PRIMA DELLO SCIOPERO. Pomo della discordia è il contratto di secondo livello stipulato dalla Picenambiente. Si tratta del c.d. “contratto in deroga” a quello collettivo nazionale, che permette una certa flessibilità sia per quanto riguarda gli orari di lavoro, sia per quanto riguarda la stagionalità. Il problema, però, è l’assenza di un piano industriale della partecipata dei rifiuti che per il sindacato provinciale non permette un efficiente “riequilibrio tra servizio, diritti dei lavoratori e sicurezza”.

INVESTIMENTI E PIANO D’AMBITO. Sappiamo infatti che il “famoso” piano industriale da oltre 30 milioni di investimenti di cui si dovrebbe dotare Picenambiente, già pronto in realtà e svelato a San Benedetto oltre un anno fa (CLICCA QUI), è bloccato dallo stallo che si registra ormai da anni nell’adozione del Piano d’Ambito, ovvero il piano dettagliato degli interventi che deve elaborare l’Ata, l’assemblea dei sindaci della provincia.

COSA CHIEDE IL SINDACATO. E in questo senso ci sono delle tensioni. “E’ inutile nasconderlo” scrive l’Ugl “possono esplodere”. Ma cosa chiede il sindacato? “Parco automezzi, organico, organizzazione del servizio, livelli di inquadramento, rispetto di tre festività nazionali” vengono definite da Ugl le risposte necessarie “per recuperare i ritardi e rilanciare una buona immagine di Picenambiente”.

MESSAGGIO A PIUNTI. Ma il sindacato ce l’ha anche con la politica. E con Piunti in particolare visto che si tratta del sindaco della città “capofila” nel pacchetto pubblico della partecipata. “Sconcerta il silenzio assordante del Sindaco di San Benedetto del Tronto, a cui avevamo chiesto, in qualità di sindaco capofila, di incontrare celermente le OO.SS. e la RSU” mordono da Ascoli. “Piunti ha rinunciato ad un ruolo attivo; ha perso una buona occasione per intervenire, deludendo e disattendendo anche richieste di utenti e cittadini.”

In attesa dell’incontro di lunedì, dunque, i rappresentanti dei lavoratori fanno un appello anche all’Ad Leonardo Collina e lanciano un monito: “E’ necessario rompere alcune ingessature penalizzanti per i lavoratori e che imbrigliano la efficacia del servizio e non aiutano a colmare la distanza tra cittadini utenti, Sindaci, Picenambiente”.