Si ringrazia per il contributo Gianluca Traini.

Con le elezioni di quest’anno saranno venticinque anni che nella città di Grottammare si svolgono elezioni comunali con prevista l’elezione diretta del Sindaco, come regolamentato dalla legge nazionale entrata in vigore appunto nel 1993. Dato quindi il significativo tempo trascorso credo possa risultare utile proporre un piccolo schema che riassuma in maniera sintetica e mi auguro chiara i risultati delle precedenti elezioni dirette dei sindaci nella nostra città.

Questo piccolo schema è stato realizzato grazie ai dati ricavabili dall’archivio storico delle elezioni del Ministero dell’Interno consultabile on line. In questo piccolo riepilogo sono riportati solo i voti ottenuti dai candidati sindaci, senza specificare quelli ottenuti dalla (o dalle) liste a loro collegate; è evidenziato, quindi, in questo modo il voto alla persona candidata alla carica di sindaco, che è, come da TUEL (Testo Unico Enti Locali), uno dei tre organi di governo del Comune, insieme al consiglio comunale e alla giunta.

Lasciando al lettore l’eventuale analisi e approfondimento di questo piccolo schema, voglio qui sottolineare solo alcuni aspetti: la persona che si è più volte candidata alla guida della nostra città finora è stata Massimo Rossi, che ha partecipato a tre elezioni, perdendo la prima e vincendo le due successive; sempre di Massimo Rossi è poi la percentuale più alta di consenso finora ottenuta, il 60,42% nelle elezioni del 1998 (una cifra, tra l’altro, in linea con quella pressoché analoga ottenuta da Paolo Perazzoli nelle elezioni comunali di San Benedetto del Tronto nel 1997 dopo il suo primo mandato, anche in quel caso migliore percentuale ottenuta fino ad oggi da un candidato sindaco al primo turno nel comune sambenedettese).

Dopo il picco toccato con Massimo Rossi nel 1998, la lista civica di Solidarietà e Partecipazione, che esprime ininterrottamente a Grottammare il sindaco dal 1994, ha subito con le candidature di Luigi Merli un progressivo calo di consensi, arginato nel 2013 con la candidatura di Enrico Piergallini; la vittoria di Enrico Piergallini al primo turno nel 2013 (ossia nelle prime elezioni in cui, come d’altronde quest’anno, era prevista l’eventualità del ricorso al ballottaggio) è stata dovuta anche grazie a una minore partecipazione al voto da parte della cittadinanza, che è stata inferiore addirittura al 70% degli aventi diritto, la più bassa mai registrata a Grottammare dal 1993 nelle elezioni comunali, evento causato, oltre che da una tendenza nazionale di disaffezione al voto, forse anche dal fatto che pochi mesi prima si era già votato per le politiche (una circostanza che, tra l’altro, si ripresenterà anche quest’anno).

Infine, quanto finora appare compatto il consenso al candidato espresso dalla lista civica Solidarietà e Partecipazione, che dal 1994 non è mai sceso sotto i 4.500 voti, tanto, al contrario, appare fino ad adesso frammentato il consenso dei candidati espressi dalle opposizioni nel corso degli anni, che, ad eccezione del 2003 in cui c’è stato un confronto tra i soli Luigi Merli e Vittorio Santori, si è sempre suddiviso tra due, tre o addirittura quattro candidati, come accaduto nelle elezioni del 2013.