ACQUAVIVA PICENA – Il gruppo consiliare di “Acquaviva Futura” chiede l’uscita del comune dall’Unione dei Comuni Piceni. Lo fa con una mozione indirizzata al consiglio comunale. Qui la nota del gruppo:

Con la presente, si chiede venga posta all’ordine del giorno del Consiglio Comunale, da tenersi entro il mese di aprile, la mozione di voto ad oggetto “RECESSO DEL COMUNE DI ACQUAVIVA PICENA DALL’UNIONE DEI COMUNI PICENI”, in modo che, se approvata, possa essere comunicata all’Unione entro il 30 aprile, affinché abbia efficacia dal 1° gennaio 2019, ai sensi dell’art. 6, comma 4, dello Statuto dell’Unione.
Noi consiglieri di “Acquaviva Futura” riteniamo che l’esperienza dell’Unione dei Comuni Piceni debba considerarsi conclusa, con un bilancio negativo in termini di servizi resi e di costi per la collettività.

La prima è unica funzione fondamentale la cui gestione è stata conferita all’Unione è stata svolta con esiti fallimentari, dato che tutti e tre i Comuni hanno revocato il conferimento della funzione all’Unione, iniziando da Acquaviva, con delibera del Consiglio Comunale n. 38 dell’11/08/2017, proseguendo con Monsampolo e Monteprandone, a febbraio di quest’anno.
Qual è la situazione ad oggi?
Quali sono le prospettive e gli obiettivi di questa Unione?
Cosa c’è scritto nel Documento Unico di Programmazione dell’Unione 2018 – 2019 – 2020?

In questo DUP, approvato con delibera di Giunta dell’Unione n. 7 del 13 aprile 2018, si fa riferimento, come programmazione, alla relazione del Presidente dell’Unione, (all’epoca il Sindaco Rosetti), allegata al bilancio di previsione 2016/2018, primo anno di operatività dell’Unione, in cui è scritto che “Il progetto dell’Unione dei Comuni va al di là del semplice adempimento normativo ed è teso alla creazione di una realtà territoriale più forte, coesa ed efficiente. Dal 1° gennaio 2016 è stato avviato il Corpo di Polizia dell’Unione, quale primo servizio che le amministrazioni hanno inteso gestire in forma associata. Successivamente, il lavoro dell’Unione si concentrerà sullo Sportello Unico Attività Produttive e sul settore del Commercio. E’ intenzione di procedere anche con l’integrazione e la cooperazione nell’ambito dei progetti culturali e turistici oltre che nel sociale.”
Per il 2018, si legge che gli ambiti di intervento dell’Ente, sono:

POLIZIA LOCALE (fino al 10/02/2018 in attesa di futuri sviluppi)
SPORTELLO SUAP (dal 01/01/2017)
UFFICIO COMMERCIO (dal 01/01/2017; in convenzione diretta tra i comuni).

È dall’11.08.2017, da quando Acquaviva, per prima, ha revocato il conferimento della funzione di Polizia locale all’Unione, che aspettiamo chiarimenti e provvedimenti che facciano capire se si intenda o meno procedere alla riorganizzazione di questa funzione in forma associata, ma dopo ben otto mesi ci troviamo solo di fronte a un vago rinvio a diverse disposizioni, in attesa di futuri sviluppi, come se queste disposizioni e questi sviluppi dovessero provenire dall’esterno e non dovessero essere il frutto di scelte consapevoli degli organi politici di questa Unione, da esplicitare proprio nel Documento Unico di Programmazione dell’Unione 2018 – 2019 – 2020.

Il Sindaco Rosetti, nel Consiglio comunale di Acquaviva del 26 marzo scorso, ha riferito di avere inviato ai colleghi sindaci dell’Unione una corposa proposta, di sette pagine, relativa al trasferimento di funzioni e servizi all’Unione. Di questa proposta non c’è traccia nel DUP.
Nel DUP c’è solo una dichiarazione d’intenti, per quanto riguarda i progetti culturali e turistici e il sociale, evidentemente “copiata e incollata” anno dopo anno, senza alcuna spiegazione circa l’organizzazione, le risorse umane e i costi e/o le economie di spesa di questa integrazione/cooperazione.

Ad oggi, quindi, l’Unione continua a gestire solo il servizio SUAP, per il quale basterebbe una semplice convenzione tra Comuni.

Questa Unione ha dimostrato, in tre anni, la più totale incapacità di gestire funzioni in forma associata, e di dare vita a una realtà territoriale più forte, coesa ed efficiente.

Per quanto riguarda l’accesso dell’Unione a finanziamenti statali e ragionali, si evidenzia quanto segue.

Per quanto riguarda lo Stato, in tutti questi anni, l’Unione ha “portato a casa” solo un contributo statale di € 7.837,89 nel 2017, fallendo anche l’obiettivo di usufruire dei contributi messi a disposizione per incentivare le Unioni di Comuni.

L’Unione dei Comuni Piceni non rientra nei parametri per accedere ai contributi regionali, dato che i contributi regionali sono ripartiti in proporzione diretta al numero di funzioni fondamentali interamente gestite dall’Unione dei Comuni per conto di tutti i Comuni appartenenti all’Unione, a condizione che l’Unione ricomprenda almeno la metà dei comuni ricompresi nella DTO o almeno il 40 per cento dei Comuni ricompresi nella DTO e la metà della popolazione residente nella DTO stessa.

Ad oggi, questa Unione è solo un apparato burocratico che si finanzia con i trasferimenti dei Comuni associati, a cui sottrae risorse umane oltre che economiche.

Se guardiamo alle spese impegnate e stanziate nel Bilancio del Comune di Acquaviva, per l’Unione, fino ad oggi, la situazione è la seguente:

ANNO 2015 € 3.310,00
ANNO 2016 € 15.190,00
ANNO 2017 € 20.000,00
ANNO 2018 € 20.000,00
MAGGIORE SPESA REVISORI DEI CONTI 2016 -2017 -2018 € 7.500,00
TOTALE € 66.000,00

Se guardiamo, al futuro, sulla base dello schema di Bilancio 2018 – 2019 – 2020 dell’Unione, approvato con delibera di Giunta dell’Unione n. 6 del 13 aprile 2018, senza considerare il personale comunale, che deve prestare servizio presso l’Unione e senza considerare i costi dei Revisori dei Conti, che ricadono pro quota sui singoli Comuni, i dati sono i seguenti:

Costi per il funzionamento dell’Unione: software, server, sito istituzionale:
ANNO 2018 ANNO 2019 ANNO 2020
€ 15.000,00 € 16.000,00 € 16.000,00

Costi per l’unico servizio associato funzionante, Ufficio tecnico – SUAP:

ANNO 2018 ANNO 2019 ANNO 2020
€ 15.610,00 € 15.610,00 € 15.610,00

Oramai, l’Unione dei Comuni Piceni costa di più per il fatto di esistere che per l’unico servizio che fornisce!

Sulla base di quanto avvenuto fino ad oggi e sulla base della totale e documentata assenza di progettualità e di prospettive, ribadiamo la nostra richiesta volta al recesso dall’Unione.