SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Che gli esercenti sambenedettesi non fossero saltati sulle sedie dalla felicità per il nuovo regolamento sui dehors era chiaro. Ma adesso baristi, ristoratori ecc. passano, in un certo senso, al contrattacco.

Oggi Confesercenti, con un documento firmato e protocollato in comune dal presidente provinciale Sandro Assenti, ha nei fatti presentato il suo “contro regolamento”, un atto diviso in 5 punti in cui si chiedono modifiche, anche piuttosto vaste, all’attuale bozza che il consiglio comunale dovrebbe emanare entro questo 2018.

Si tratta di un regolamento penalizzante per le attività commerciali nonostante sia stato redatto in ossequio alla normativa e ai dettami della Soprintendenza” si legge nel documento che arriva a prospettare le conseguenze delle nuove regole, se si dovesse andare fino in fondo: “Questo non è un adeguamento alla legge ma porterà alla chiusura di tanti locali del centro e allo svilimento di quelli nelle zone limitrofe con perdita di posti di lavoro e di gettito contributivo nelle casse del Comune” continuano gli esercenti che lanciano un monito anche sul turismo (“rischiamo di perdere afflusso, anche in inverno”) e sulla movida molesta (“si rischia di peggiorare il fenomeno perché senza dehors i clienti si disperderanno nelle vie pubbliche”).

 

Ecco dunque cosa chiedono all’amministrazione gli esercenti, le modifiche sostanziali alla bozza di regolamento. Innanzitutto viene chiesto di rivedere la superficie dei dehors con un ritorno all’80% della superficie utile dei locali (compresi i piani superiori e non solo il primo piano come da nuovo testo) e un minimo garantito di 20 metri quadrati. Si chiede poi di lasciare la possibilità di installare dehors “semi aperti” anche sull’isola pedonale (Area DA1) che in molte sue zone, nel prossimo futuro avrebbe dovuto vedere solo spazi aperitivo “aperti” cioè delimitati da semplici foriere e coperti da ombrelloni.

Altre richieste riguardano poi la possibilità, nel rispetto dell’accesso dei disabili, di poter ripristinare ovunque le pedane e, per i dehors che insistono sui marciapiedi, uno spazio libero di 90 cm per il passaggio. E poi i colori di sedie, tavoli e tende, troppo pochi fra cui scegliere per chi ha scritto l’atto. Infine la proroga per l’adeguamento che come annunciato gli esercenti e i commercianti vorrebbero fosse allungata a 5 anni (contro l’anno e mezzo previsto dal Comune) con gli esercenti che chiedono anche uno sconto sulla Tassa di Occupazione del Suolo Pubblico per le restrizioni che saranno conseguenti all’adeguamento al regolamento.