Di Alessandro Maria Bollettini

 

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tra qualche giorno  sarà il Primo Maggio, Festa del Lavoro, ma non tutti potranno festeggiare questa giornata tanto agognata dai lavoratori, in quanto non tutti, purtroppo, sono occupati.

Il gruppo dei “Disoccupati Piceni” ha diramato negli ultimi giorni un comunicato che denuncia la flessibilità e la precarietà introdotte dalle ultime normative sul lavoro, come il “Jobs Act”, che, a parer loro, rendono il futuro ancora più incerto per i molti giovani che vivono in questa provincia.

Dichiarano poi: “Senza la sicurezza economica di un’occupazione stabile, non si riesce a costruire un futuro e a pensare di creare una famiglia. Sono queste le tematiche urgenti, che la maggior parte della popolazione chiede ai nostri rappresentanti eletti di affrontare e risolvere.”

Secondo il gruppo: “La flessibilità dei contratti a chiamata deve essere compensata con un ammortizzatore economico che copra i periodi senza reddito, oppure la prestazione economica per questo tipo di contratto deve ammontare ad almeno il doppio rispetto ad un contratto a tempo indeterminato.”

I Disoccupati definiscono l’odierno mondo del lavoro come  “una vera giungla dei contratti”, e ritengono che occorra tornare indietro e limitare i rapporti di lavoro a solo due tipi di contratti: quelli a tempo indeterminato e quelli a tempo determinato. Il comunicato cita poi il Presidente Emerito della Repubblica Sandro Pertini che disse: “Si può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli e educarli? Questo non è un uomo libero”.

Infatti per il gruppo  le politiche per aiutare la famiglia e per sostenere i disoccupati, sono ancora poche e del tutto insufficienti e dichiara: “Bisogna che il Governo si adoperi per trovare sorgenti di lavoro, per fare in modo che tutti gli italiani abbiano una occupazione. Questo è quello che deve fare il Governo, questo è quello che deve fare il Parlamento.”

Il gruppo ci tiene poi a precisare che queste ultime parole sono rivolte principalmente agli onorevoli del M5S, Forza Italia e Fratelli d’Italia che sono stati eletti il 4 marzo per rappresentare il Piceno, e che hanno già provato a contattare, varie volte, senza ancora ricevere nessuna risposta.

I Disoccupati Piceni vorrebbero  sedersi intorno ad un tavolo con tutte le forze politiche e sociali e trovare “soluzioni immediate” per evitare crisi sociali simili a quelle del Sud America. Continuano poi: “La ricchezza può essere redistribuita, attraverso un reddito di disoccupazione, oppure un’occupazione garantita; potremmo ridurre l’orario di lavoro e lavorare tutti”.

Inoltre, da non tralasciare, sono le soluzioni che il gruppo propone a lungo termine, come la costruzione di nuove infrastrutture stradali, ferroviarie e aereo-marittime, strategiche per il territorio. Originale è la proposta della creazione di un Ateneo Ascolano, che dovrebbe  diventare per il gruppo “la testa per lo sviluppo economico territoriale del futuro”; la provincia di Ascoli Piceno è l’unica infatti nelle Marche senza un’Università territoriale.

I Disoccupati Piceni incitano poi un maggiore coinvolgimento dei cittadini, che “sono fondamentali, affinché la politica funzioni e continui a fare il suo dovere”.

Questa settimana il gruppo sarà presente al quartiere “Agraria” di Porto d’Ascoli, con l’elenco completo delle sue proposte anticrisi che può essere chiesto a una sua  delegazione.

Per Chi volesse entrare nel gruppo, è possibile inviare un messaggio WhatsApp 334 7555 410, altrimenti si possono seguire le loro iniziative anche su Facebook, dove basta cercare “Disoccupati Piceni”, per essere informati sui prossimi incontri.