SAN BENEDETTO DEL TRONTO “Il Gruppo 5 Stelle di San Benedetto del Tronto avverte il dovere di informare i cittadini costantemente riguardo ciò che accade nei nostri nosocomi” inizia così una nota stampa del Meet Up sambenedettese. Qualche riferimento all’inchiesta sulle assunzioni “facili” che sta investendo l’Asur (“se confermata ci saranno ulteriori danni economici alla nostra sanità e tutto mentre i dirigenti prendono i premi e gli infermieri non si vedono pagati gli straordinari da gennaio”) diventa un grimaldello per portare a galla quella che i grillini chiamano “incapacità gestionale” della sanità marchigiana.

” È di pochi giorni fa la segnalazione che ci arriva da parte dei medici e dal personale del dipartimento di emergenza di San Benedetto del Tronto dove l’ASUR Marche impone, senza nessuna formazione preventiva e senza porsi il problema dell’arrivo imminente della stagione estiva, un software di gestione dei pazienti afferenti in osservazione breve dal Pronto Soccorso” denunciano dal Meet Up. “Dall’oggi al domani, il personale sanitario si è ritrovato a dover coordinare in un dipartimento che per antonomasia vive di celerità per le cure sui pazienti, un sistema di richieste esami che blocca gli operatori per ore, con la conseguente perdita di risorse, già all’osso, da dedicare alla cura dei pazienti.”

“I medici sono costretti a lavorare oltre l’orario per completare le pratiche burocratiche, senza nessun riconoscimento di risultato. Tra l’altro viene imposto al personale stesso, senza nessuna indennizzo, di restare in servizio pur avendo finito il proprio turno di lavoro, per “smaltire le file che si creeranno, soprattutto al Pronto Soccorso, nel periodo estivo”.

“Ma nella nostra area vasta  abbiamo già battuto l’ennesimo un record: 18 ore di attesa per un paziente afferente al pronto soccorso. Alla faccia del premio di risultato.  Il diktat sul software di gestione dei pazienti viene addirittura gestito attraverso la solita e gelida determina e senza nessun confronto con i diretti interessati.  Perché l’ipotesi più accreditata è proprio questa: le dirigenze fissano i loro obiettivi sulla pelle di chi lavora e di chi ha bisogno di essere curato da dietro una scrivania, senza minimamente preoccuparsi del disagio e dei rallentamenti che tutto questo provoca.”

“Nel frattempo vengono aumentate le risorse da destinare alle cliniche private, difatti è in corso la discussione sulla proposta di Legge Regionale 145 che intende affidare d’imperio parti significative – naturalmente quelle più remunerative – della sanità pubblica alla gestione privata, fregandosene altamente dei principi dettati dal 9 bis.”