SAN BENEDETTO DEL TRONTO – A due giorni di distanza proseguono le polemiche legate a San Benedetto e a “Bella Ciao”, il celebre canto popolare antifascista che durante le celebrazioni cittadine del 25 aprile non ha trovato posto tra gli spartiti della banda cittadina.

La “mancanza” aveva fatto insorgere alcune personalità della sinistra in città, fra cui l’ex sindaco Giovanni Gaspari autore di uno sfogo social. Adesso a parlare con una nota inviata agli organi di stampa sono Emanuela e Alessandra Mazzocchi, nipoti di Mario Mazzocchi, partigiano sambenedettese morto durante la seconda guerra mondiale. “Anche quest’anno il centro-destra alla guida di questa città offende la memoria delle donne e degli uomini che ridiedero la libertà all’Italia” scrivono le eredi di Mazzocchi “Quello che lo scorso anno poteva apparire come una “distrazione” oggi ha trovato una conferma: durante la cerimonia ufficiale per la Festa della Liberazione è stata deliberatamente esclusa l’esecuzione di “Bella Ciao”. Questa cosa ci ha rattristato molto, soprattutto ricordando il sacrificio di nostro zio Mario Mazzocchi. ”

“Siccome crediamo che la Festa della Liberazione non possa essere celebrata senza l’inno della Resistenza noi, domenica 29 aprile , alle 11:30 saremo davanti al Monumento ai Caduti (via Paolini) per portare un fiore e ad intonare “Bella Ciao”.
Il pomeriggio saremo a Venarotta dove il Comune onorerà la memoria del partigiano Mario Mazzocchi con una cerimonia alle ore 17:00. Per tutti coloro che vorranno essere presenti ad una o ad entrambe le occasioni.”