SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Utilizziamo, più per convenienza nella scrittura e assonanza che per altro, il titolo del romanzo erotico-psicologico di Ian McEwan per descrivere la vigilia di Samb-Teramo, permeata dal paradossale ruolo di Ottavio Palladini, per la prima volta da quando è allenatore nelle vesti di ospite in casa sua.

“Sarà importante approcciare bene la partita, perché abbiamo bisogno di punti e domani incontriamo una squadra forte sotto tutti gli aspetti, che punta tuttora al secondo posto” esordisce davanti alla stampa teramana Ottavio Palladini. Il mister sa che avrà di fronte una squadra scorbutica e difficile da affrontare, della classica impostazione “capuaniana”:  “Vogliamo fare una partita equilibrata tatticamente, con l’atteggiamento giusto” si prepara.

Ma un conto è la ragione e l’altro sono i sentimenti. “L’emozione all’inizio ci sarà, inutile nasconderlo” chiosa Palladini che seppur nelle vesti di professionista non può cancellare il passato, ma giusto metterlo un po’ da parte.  “Questa emozione sicuramente lascerà poi spazio all’obiettivo principale che è quello di muovere la classifica per noi” continua il mister degli abruzzesi che svela come probabilmente scenderà in campo col 3-4-3 (“il modulo che ci ha dato più compattezza finora”).

Poi sulla “sua” Samb. “Sappiamo quanto sia sentita questa sfida dai tifosi ed è anche importante per noi” si rivolge ai giornalisti di Teramo”e in più la Samb vorrà riscattarsi dopo Bassano. Dobbiamo rispettarli perché sono un grande avversario con giocatori d’attacco molto pericolosi. Però noi sappiamo che possiamo giocarcela con tutti se restiamo concentrati”.

Poi un pensiero sul rendez-vous che lo attende con Fedeli: “Abbiamo due modi diversi di gestire le situazioni, ma non ho nulla contro di lui, anzi devo ringraziarlo perché due stagioni fa mi ha offerto una grande opportunità”.