SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Pubblichiamo una nota della consigliera comunale del Pd Maria Rita Morganti, che torna su alcuni “casi” scoppiati a San Benedetto negli ultimi tempi, dalla querelle sull’Autoscontro di via dei Tigli passando per lo stallo sul regolamento per i contributi che ha acceso la commissione Affari Generali (CLICCA QUI). 

“Negli ultimi giorni la cronaca politica locale si è concentrata molto, e giustamente, sull’imbarazzante gaffe legata alla vicenda dell’autoscontro posizionato in via dei Tigli, proprio dinanzi ad uno dei tratti più belli e suggestivi di San Benedetto, spazio – è bene ricordarlo – realizzato dalla passata amministrazione di centrosinistra.

Il fatto, di per sé grave, è la dimostrazione plastica di un decadimento della vita culturale della nostra città. Le attività culturali, ludiche e sportive promosse da un’amministrazione ne rivelano la visione, l’orizzonte, la capacità di farsi interprete della città e di proiettarla verso il futuro.

Una città come San Benedetto non può accontentarsi di “fare tanti eventi” (cosa peraltro neanche vera), ma ha bisogno di rimettere al centro il ruolo della cultura per la crescita delle relazioni umane, sociali ed economiche di tutta la comunità. Non si tratta solo di reperire finanziamenti, ma di considerare la cultura come un elemento strategico, capace di rendere una città più consapevole di se stessa e più forte della sua identità. San Benedetto è ricca di impegno civico, di volontariato e di talenti, che meritano di essere messi in rete e valorizzati, oltre che di spazi suggestivi che potrebbero essere utilizzati per eventi e manifestazioni. La cultura, inoltre, sarebbe essenziale per il rilancio del nostro territorio, anche dal punto di vista economico e turistico.

Tuttavia, il pressappochismo con il quale l’amministrazione Piunti affronta la programmazione culturale è disarmante; basti pensare all’incapacità di redigere un regolamento (quello sui contributi alle associazioni) che è atteso da oltre un anno. Ciò crea incertezza, mancanza di fiducia e, in generale, un clima che rende assai difficile la partecipazione ed il coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni, elemento essenziale affinché la cultura possa tornare a svolgere il ruolo di collante di relazioni umane e sociali di cui un’amministrazione dovrebbe farsi promotrice”.