SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’ultima riunione sull’argomento c’era stata nel luglio 2017 dopo che il regolamento contributi era stato una “hit” della politica sambenedettese all’inizio dello stesso anno, tanto da entrare anche nella partita della sfiducia al presidente del consiglio Bruno Gabrielli.

Dopo quasi 10 mesi, nel pomeriggio del 10 aprile c’è l’occasione di tornare a parlare delle nuove regole di cui San Benedetto si deve dotare in materia di contributi, un topic multi-fronte perché la questione tocca diverse fattispecie nonché diversi settori della macchina amministrativa, visto che il sostegno economico comunale può toccare il sociale, la cultura fino agli eventi estivi.

REGOLAMENTO, C’E’ ANCORA IMPASSE. In realtà però la riunione della commissione affari generali, che doveva conoscere lo “stato dell’arte” della bozza in cantiere da mesi, ha breve durata. Ma non per questo è meno intensa. Con i consiglieri accompagnati al tavolo dagli assessori Assenti e Ruggieri appare chiaro fin da subito che il regolamento non è ancora pronto anche se il vicesindaco prova subito a spiegare: “Si tratta di rimandare di qualche settimana, ci sono semplicemente da integrare un paio di punti” chiosa Andrea Assenti che a quanto pare aveva provato a rimandare la riunione odierna, contattando la presidente dell’organo Maria Rita Morganti, visto che i consiglieri non avrebbero potuto godere dell’assistenza dell'”estensore” del regolamento, il segretario comunale Edoardo Antuono, in ferie per qualche giorno.

DE VECCHIS SBOTTA…C’è però chi non ci sta. Giorgio De Vecchis su tutti, visto che il consigliere si rende protagonista di una dura reprimenda che ha come destinatario lo stesso Assenti (“Dieci mesi di immobilismo, cosa fate fare agli oltre 400 dipendenti di questo Comune?”). De Vecchis si sfoga a lungo (“Io non rubo il gettone di presenza e voglio che venga messo a verbale che ci rinuncio”) prima di sbattere letteralmente la porta.

…E GABRIELLI PUNGE. A quel punto la riunione torna alla normalità con la maggioranza che prova a freddare un po’ le acque (“Questo regolamento è vecchio di 20 anni, tocca a noi rinnovarli tutti” si lascia andare Rosaria Falco riferendosi probabilmente anche alle ormai note regole sui dehors) anche se c’è chi vuole togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Come Bruno Gabrielli: “Uno dei motivi della mia sfiducia era che io non volevo portare questo regolamento in Consiglio, adesso si faccia un esame di coscienza chi firmò quell’atto visto che dopo oltre un anno non è pronto”.

I DUE PUNTI CHE TENGONO IN STALLO IL REGOLAMENTO. Ma cosa sta bloccando la redazione delle nuove regole? La bozza, in linea teorica, “balla” su due punti. Il primo riguarda l’accesso ai contributi comunali per i soggetti che fanno parte di partiti politici. L’assunto presente nella “brutta copia”, ovvero che i contributi andrebbero negati “ai soggetti facenti parte di articolazione politica”, non chiarisce se il semaforo rosso vada applicato a qualunque tesserato o soltanto (come vorrebbero i consiglieri) a chi ricopre incarichi di partito come segretari, tesorieri ecc. Un secondo punto bollente riguarda la “proceduralizzazione” del meccanismo di concessione dei contributi. In pratica si tratta di decidere se la concessione di un contributo debba diventare un meccanismo automatico di competenza dei settori, espletabile con l’emissione di un bando, oppure se lasciare discrezionalità alla Giunta su come e quando aprire il portafogli. E anche qui la prima ipotesi sembra la più popolare fra le forze politiche.

Adesso il consiglio dovrà aspettare probabilmente tre settimane prima che una nuova commissione possa riportare sul tavolo la questione. A quel punto la redazione del regolamento potrebbe essere relativamente celere ma in ogni caso il voto del consiglio non avverrà nella prossima assise (si vota il bilancio a inizio maggio). E se il voto non dovesse arrivare prima dell’estate alcune dinamiche, come il sostegno agli eventi e manifestazione del cartellone turistico, continueranno a essere regolate dagli assessori.