MARTINSICURO – Due provvedimenti di custodia cautelare in carcere sono stati eseguiti nelle ultime ore dai carabinieri.
Il primo a Martinsicuro dove i militari della locale stazione hanno rintracciato e tratto in arresto, su ordine di carcerazione del tribunale di Napoli, Vincenzo Arciello, 44enne di origini napoletane, residente a Martinsicuro. L’uomo deve scontare in carcere un residuo di pene concorrenti di 1 anno e 10 mesi per rapina impropria, furto aggravato e lesioni. I reati sono stati commessi dall’uomo tra il 2014 e il 2017 nelle province di Napoli e Teramo. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato trasferito nel carcere teramano di Castrogno.

Ad Alba Adriatica, invece, i carabinieri del radiomobile, diretti dal tenente colonnello, Emanuele Mazzotta, hanno notificato un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal tribunale di Teramo, ad Anna Spinelli, 43enne, di origine rom, del posto. La donna era rimasta coinvolta, lo scorso 17 febbraio, nell’inchiesta per circonvenzione di incapace che aveva portato all’arresto di tre persone, tutte di etnia rom, residente ad Alba Adriatica. Il tutto era iniziato a fine 2017 quando la donna si era offerta come supporto morale e materiale a un avvocato di Alba Adriatica, colpito da una malattia degenerativa che lo aveva portato in poco tempo alla completa infermità mentale. Dopo aver conquistato la fiducia della vittima, la rom prese subito in mano la situazione facendosi regalare due appartamenti (uno completamente donato, l’altro acquistato a un cifra irrisoria). Facendo sempre leva sullo stato di infermità del libero professionista, lo aveva portato a vendere altri due appartamenti, sempre a cifre irrisorie, a un suo nipote e al badante. Ad accorgersi del raggiro in atto, erano stati i parenti dell’uomo che, tramite un legale, avevano presentato un esposto alla procura. Nell’inchiesta finirono altre tre persone, denunciate poi per stalking, che iniziarono a minacciare la ex convivente della vittima e la figlia allo scopo di ottenere le chiavi degli immobili in questione.

La rom era finita quindi a Castrogno per poi beneficiare, dopo qualche giorno, della misura dei domiciliari. Ma la donna non aveva perso occasione per lasciare le mura domestiche e recarsi sotto casa della ex convivente dell’avvocato per minacciarla e inveire contro di lei chiedendo di prendere il possesso degli immobili, frutto del raggiro. Da qui era partita una nuova denuncia e i militari nelle scorse ore l’hanno rispedita nuovamente in carcere.