SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si fa un gran discutere in questi giorni di 150 mila euro provenienti da fondi regionali, destinati ad investimenti in area portuale, che il Comune di San Benedetto avrebbe perso. Sulla questione è intervenuta la minoranza, chiedendo le dimissioni dell’assessore Filippo Olivieri e del capo dello staff del Sindaco Luigi Cava, e più in particolare il Pd che con il consigliere Tonino Capriotti presenterà un’interrogazione alla prossima riunione d’assise.

Dopo una settimana di bufera, però, amministrazione e tecnici comunali hanno convocato la stampa per dare la loro versione. “I soldi non sono stati persi e si potranno recuperare con altri progetti” è il mantra che ripetono sia gli uffici che la maggioranza. Al tavolo i dirigenti Farnush Davarpanah, Enrico Offidani e Sergio Trevisani spiegano un argomento che sembra permeato da una serie di livelli di competenza in un porto, come quello di San Benedetto che per la parte “peschereccia” è sotto l’egida nazionale rappresentata da Capitaneria di Porto e Autorità Portuale e per la parte della darsena turistica fa capo alla Regione e al Comune stesso.

“C’è stata un’incomprensione, i soldi non sono stati persi” spiega l’architetto Davarpanah mentre il consigliere Chiodi, per la parte politica, parla addirittura di “notizie false propinate nelle scorse settimane”. A questo punto i tecnici del Comune passano a descrivere il modus operandi che porta all’accesso ai fondi regionali, disegnando un sistema di progetti (“schede progettuali” in gergo) “che il Comune mette a bilancio, realizza per poi ricevere i rimborsi da parte di Ancona, ma non sempre il rimborso compre tutta la spesa” afferma Sergio Trevisani. Venendo però ai 150 mila euro che sono oggetto del contendere, i tecnici spiegano come, a loro avviso, sono andate le cose. Provando a riassumere una lunga dissertazione tecnica, in pratica gli uffici comunali affermano che a quell’importo erano legati due tipi di interventi: da una parte la realizzazione di nuove fogne nell’area dei cantieri navali per cui c’erano a disposizione 85 mila euro per lavori che, però, sarebbero andati a costare 125 mila euro e dall’altra circa 65 mila euro destinati a opere di manutenzione ordinaria.

Capitolo fognature. L’intervento sul sistema fognario, a quanto pare, non sarebbe stato fatto per una serie di motivi e concatenamenti di eventi. Da una parte l’intervento “era più costoso dei fondi regionali” spiegano gli uffici che continuano affermando che, per quel tipo di lavori (“che adesso saranno in ogni caso fatti dal CIIP” comunicano i dirigenti) bisognava prima spostare i cantieri navali, trasloco di cui si parla da tempo. “Il resto dei fondi era legato alla manutenzione ordinaria” spiega ancora Davarpanah “ma non ci è arrivato nessun impulso da parte della Capitaneria (che a quanto pare doveva indicare dove fare manutenzione n.d.r.) e noi non abbiamo l’autorità di metterci a lavorare senza sentirli”.

E se Offidani e Davarpanah assicurano che i fondi non sono stati persi e che agli stessi si attingerà per altri due progetti (da una parte una nuova illuminazione per il Molo Sud e dall’altra le opere di urbanizzazione della zona dei cantieri, che dovrebbero traslocare dall’attuale location) più dura è la parte politica con Carmine Chiodi che si dice stufo “della minoranza che spara nel mucchio” mentre Filippo Olivieri parla di “strumentalizzazione” e mette nel mirino due obiettivi: da una parte Tonino Capriotti (“Spara a zero per avere visibilità, non si fa politica così, così si offendono i cittadini” chiosa l’assessore) e dall’altra Fabio Urbinati (“A dimettersi dovrebbe essere lui” tuona Olivieri “non ha fatto nulla per San Benedetto da quando è in Regione e le questioni Sanità e Terremoto lo confermano”).