SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una vicenda anomala nello svolgimento quella che vede coinvolti da una parte l’ex consigliere comunale di Rifondazione Comunista Daniele Primavera e dall’altra il Comune di San Benedetto, o meglio l’amministrazione del sindaco Pasqualino Piunti.

La notizia ha i suoi antefatti alla scorsa estate, quando Primavera venne raggiunto dalla notifica di una querela, da parte del Comune di San Benedetto, per la gestione di una pagina Facebook intitolata “Piunti Sindaco” . “Probabilmente il sindaco non sapeva neanche che gestissi io quella pagina”, spiega Primavera, accompagnato dall’avvocato Cristina Di Pasquale e dal segretario del circolo di San Benedetto di Rifondazione Matteo Cicconi.

Cosa è accaduto? La pagina, gestita in maniera satirica (“Pasqualino Piunti, sindaco e cantante”) è stata oggetto di querela per due motivi: “sostituzione di persona” e “diffamazione”. La prima dovuta al fatto che alcuni utenti Facebook avrebbero davvero creduto che quella fosse la pagina ufficiale di Pasqualino Piunti, secondo l’accusa, ma questa richiesta è stata giudicata infondata (“Ed era per noi quella più complicata”). Sulla seconda, invece, si registra un rinvio a giudizio che lascia sconcertato lo stesso Primavera: “Anche perché mi si accusa di diffamazione per un post davvero ironico, una foto in cui i sindaci Piunti e Castelli di Ascoli erano vestiti come sposi. In quel giorno c’erano due notizie, una sulle unioni civili a San Benedetto, l’altra relativa ad una frase di Piunti che affermava che occorreva unirsi ad Ascoli per una serie di iniziative. Incredibile che per una cosa del genere vi sia un rinvio a giudizio”.

Le notizie del giorno sono due: una sempre più stretta collaborazione tra Ascoli e San Benedetto e la prima unione…

Posted by Piunti Sindaco on Friday, 2 June 2017

“Dal punto di vista giuridico siamo sereni – continua Primavera – Da quello politico invece riteniamo la situazione abbastanza grave, perché si cerca di intimidire e ledere il diritto di critica persino quando satirico. E devo dire che non ho ricevuto nessuna comunicazione preventiva, riguardante la pagina.  Non avrei avuto alcun problema a chiarire, se fosse stato il caso. Invece ho ricevuto una denuncia che in qualche modo mi ha obbligato a fermarmi. Gestivo una pagina in maniera goliardica ma la denuncia mi ha tolto la serenità e la leggerezza nel farlo, di fatto oggi è inattiva”.

Primavera sottolinea come la denuncia sia costata circa 700 euro al Comune di San Benedetto per atti processuali: “Abbiamo deciso di non ricorrere in alcun modo ma se il Comune e Piunti andranno avanti, nella certezza che perderanno la causa, graveranno le casse pubbliche di altre spese evitabili”.

Infine due considerazioni, personali e politiche: “Ho conosciuto l’attuale sindaco quando eravamo entrambi consiglieri comunali e non ho mai avuto screzi di alcun tipo con lui, per questo non pensavo potesse agire in questo modo, oltretutto dietro lo schermo del Comune di San Benedetto. Mi aspetto anche che le forze politiche cittadine prendano posizione, siamo di fronte ad un espediente pericoloso per chi fa politica amministrativa”.