MARTINSICURO – Continua il botta e risposta tra Città Attiva e la giunta Vagnoni in merito al taglio delle indennità del 10%. Dopo l’attacco del gruppo consiliare di minoranza, non si era fatta attendere la replica di Vagnoni che aveva posto l’accento sui 93mila euro di contributi versati dalle casse comunali all’ex sindaco Paolo Camaioni, il quale con una nota ha tenuto a precisare quanto segue.

“Di fronte alla replica dell’amministrazione comunale che lascia davvero sconcertati e non rende onore a chi l’ha pensata, verrebbe voglia di reagire con un silenzio d’altri tempi – scrive Città Attiva – Tuttavia riteniamo sia nostro preciso dovere ridare un contorno di realtà alla vicenda. Davvero patetico il tentativo di far passare come venale la precedente amministrazione con in testa l’ex Sindaco. Ricordiamo che la nostra contestazione non aveva nulla di personale verso nessuno, tanto meno nei confronti delle persone che ricoprono gli incarichi di Presidente del Consiglio o di Assessore: abbiamo mosso rilievi prettamente politici, su una operazione che non ha nulla di illegittimo ma che è risultata inopportuna e sbagliata dal punto di vista mediatico. Sono stati lorsignori a buttarla sul piano personale andando a fare i conti in tasca a chi non ha mai pensato di sbarcare il lunario con un incarico amministrativo. Con la scusa di voler mettere ordine nei conti, si continuano a prendere in giro i Cittadini. Ma procediamo con ordine:
1) L’ex Sindaco Paolo Camaioni ha sempre sostenuto che, in caso di affermazione elettorale, avrebbe lasciato il lavoro e si sarebbe dedicato a tempo pieno alla gestione della Città ed ai problemi del territorio: un lavoro che peraltro era ed è (visto che è stato regolarmente ripreso) fonte di soddisfazione professionale e gratificazione economica;
2) Nell’attuale amministrazione orbitano ancora alcuni soggetti convinti che la scelta di candidarsi da parte di Paolo Camaioni fosse dettata solo da una esigenza lavorativa. Tale convinzione ci appare molto subdola e figlia di un atteggiamento duro a morire che, nel corso della passata consigliatura, ha portato soprattutto l’attuale Sindaco e l’Assessore al Bilancio ad insistere in modo strumentale sul tema del taglio delle indennità;
3) Quest’ultimo è un tema che viene sbandierato molto spesso per gettare fumo negli occhi dei Cittadini. Tutti sanno che l’ex Sindaco Camaioni non è un libero professionista, né un imprenditore ma un lavoratore dipendente con famiglia monoreddito per cui, oggettivamente, una volta scelta la strada dell’aspettativa non si capisce bene con quali altri strumenti avrebbe dovuto poi provvedere ad un’ esistenza libera e dignitosa;
4) Non si capisce per quale motivo questo discorso venga fuori proprio adesso, senza che in passato nulla sia stato detto al cospetto di precedenti Sindaci o Assessori che avevano dichiarazioni dei redditi di tutto rispetto e non hanno mai rinunciato a nulla;
5) La presa di posizione degli attuali amministratori è totalmente irrispettosa delle posizioni degli oltre 3.000 Sindaci su un totale di 8.000 in tutta Italia che hanno optato per l’aspettativa dal lavoro al fine di dedicare tempo e passione ai problemi della propria Città;
6) Se l’attuale amministrazione avesse gestito diversamente l’informazione, se avesse cioè adottato la relativa delibera in cui si sono volute soddisfare le legittime richieste di un suo componente, sicuramente non avremmo avuto nulla da eccepire, perché capiamo che, dopo aver messo insieme persone anche di idee politiche opposte per poter vincere le elezioni, adesso bisogna gestirle ed avremmo evitato questo inutile botta e risposta che ci costringe a sottrarre tempo prezioso alle nostre attività. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici connessi alla vicenda, va aggiunto:
A) I contributi versati dal Comune sono i normali contributi che un datore di lavoro versa ai propri dipendenti e la legge prevede che nel momento in cui un dipendente viene eletto e decide di dedicarsi a tempo pieno per onorare gli impegni presi con chi lo ha votato, mantenga il posto di lavoro ed all’azienda vengano rimborsati i contributi previdenziali. Questo perché altrimenti nessun dipendente potrebbe mai candidarsi a ricoprire una carica politica se non a fronte del fondatissimo rischio di perdere il posto di lavoro. Le cifre di cui si parla, quindi, sono state rimborsate dal Comune di Martinsicuro all’Azienda di cui l’ex Sindaco era (ed è) dipendente e sostenere, come è stato fatto, che il Sindaco avrebbe potuto pagarsi i contributi da solo è la dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, di quanto pressapochismo c’è nelle conoscenze amministrative di chi ha scritto;
Quindi è un dispositivo di legge a stabilire le procedure da seguire; nel caso dell’adeguamento delle indennità si tratta di una facoltà con cui la Giunta Comunale ha voluto avvantaggiare un componente dell’Amministrazione. Può essere poi che la memoria tradisca l’Assessore al Bilancio Tommolini, ma lui stesso ha usufruito di questa norma in quanto, all’epoca dell’Amministrazione Di Salvatore, un suo dipendente era Assessore ed ogni volta che si assentava per motivi legati alla carica, l’Azienda di cui Tommolini è titolare, veniva rimborsata dei contributi. Ma magari questo aspetto ha preferito non spiegarlo ai suoi colleghi;
C) Riguardo al fatto che chi ha amministrato in precedenza non si sarebbe tagliato nulla vale quanto scritto sopra. Preferiamo ribadirlo in grassetto: la precedente Amministrazione, espressione dell’Associazione Città Attiva, ha vinto le elezioni del 2012 con una campagna elettorale in cui ha fatto le sue proposte e tra queste non figurava da nessuna parte che ci sarebbe stato un taglio delle indennità. Mentre l’attuale ha basato proprio su questo la sua campagna elettorale. Non è difficile ricordare i tempi in cui il duo Vagnoni-Tommolini dichiarava: “Abbiamo chiesto ai nostri cittadini di votarci perché vogliamo essere i volontari della politica, quelli che possono rappresentare la propria Città senza percepire nessun compenso”.
Spiace dover assistere a considerazioni raffazzonate solo per giustificare il classico gioco delle tre carte, mediante il quale si toglie da una parte e si mette da un’altra, giustificando questo provvedimento come se fosse la soluzione al problema della sicurezza. Il livello della replica è davvero basso e grazie al cielo molti cittadini lo hanno capito: soprattutto quelli che, con buona pace di qualche assessore che continua a parlare di amministrazione non arroccata negli uffici comunali, spesso non trovano udienza alle loro problematiche, sebbene sia stato rimosso il dispositivo di apertura con il pulsante della porta del Sindaco. Perché le porte si possono anche togliere del tutto se poi dentro la stanza il cittadino non ci trova nessuno”.