OSIMO – Non hanno fatto in tempo ad essere scarcerati e ritornare in Romania perché i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Osimo questa mattina, 23 marzo, si sono recati presso la casa circondariale di Ancona Montacuto notificando l’ordinanza di custodia cautelare in carcere ai tre cittadini rumeni accusati di associazione per delinquere finalizzata ai furti aggravati continuato in concorso ai danni di parcometri con l’aggravante di aver commesso più reati e con grave pericolo per l’incolumità pubblica:

a) con violenza sulle cose;

b) tra persone riunite;

c) su cose esposte per necessità alla pubblica fede;

d) in tempo di notte, approfittando di circostanze di tempo tali da ostacolare le privata e la pubblica difesa;

Le indagini scaturiscono dall’arresto in flagranza operato dagli stessi Carabinieri di Osimo, furono inseguiti e arrestati nella serata del 30 ottobre 2017, a Macerata, dopo aver forzato alcune colonnine del parcometro in viale Trieste e in via Morbiducci, causando danni complessivi stimati in 5 mila euro circa. Nella circostanza le fasi del fermo e successivo arresto non furono poi così facili, tant’è vero che ci fu l’inseguimento di una potente Audi A6 di colore verde metallizzato con targa bulgara con a bordo i tre pregiudicati romeni che viaggiava a folle velocità. Gli operatori dopo aver valutato e garantito la sicurezza personale e soprattutto degli utenti della strada, procedevano a circondare e bloccare il veicolo e gli occupanti  nei pressi dello svincolo autostradale di Civitanova Marche a seguito di una manovra “a tenaglia” dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Osimo e della Stazione di Numana.

Il giorno seguente poi sempre gli stessi investigatori procedevano a dare esecuzione e notifica del Decreto di Fermo di Indiziato di Delitto emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona disponendone la traduzione e reclusione presso la Casa Circondariale di Ancona–Montacuto dove sono tutt’ora reclusi.

Tutto ciò è stato reso possibile grazie ai militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Osimo che, nel corso di autonome indagini per la prevenzione e repressione di reati contro il patrimonio svolte nell’ambito dell’operazione “Parcometro” mediante attività tecniche, analisi di filmati di video sorveglianza comunali, da cui scaturivano specifici servizi di osservazione, controllo e pedinamento avevano consentito una prima e parziale ricostruzione totale dei delitti consumati dal gruppo malavitoso rumeno tra le regioni Marche, Toscana ed Emilia Romagna, individuando le gravi responsabilità in capo ai componenti della banda che sono tutti.

Le indagini sono iniziate in estate a partire dal 29 giugno 2017 a Sirolo , quando i carabinieri della competente Stazione di Numana verbalizzavano una denuncia di “Furto aggravato” sporta da un dipendente comunale, che denunciava il danneggiamento di cinque parcometri installati lungo le strade pubbliche del comune di Sirolo, da cui veniva asportato la somma complessiva in contanti di 3.476 euro in essi contenuta. Tale condotta si ripeteva il successivo 16 luglio 2017, quando i militari accertavano che con lo stesso modus operandi, i malfattori erano ritornati a Sirolo e con la medesima tecnica, ovvero utilizzando un trapano professionale ed un piede di porco, riuscivano a danneggiare ulteriori cinque parcometri installati lungo le vie sirolesi e da cui veniva asportato la somma complessiva in contanti di 5.600 euro  in essi contenuta.

L’attività investigativa veniva così intrapresa dagli investigatori del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Osimo, coordinati dal Maggiore Raffaele Conforti e sotto la direzione del Luogotenente Luciano Almiento che, grazie anche ai filmati dell’efficiente videosorveglianza comunale, veniva individuato il veicolo sospetto e identificati tutti i malviventi responsabili dei citati furti, raccogliendo gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza, consentendo di continuare l’indagine mediante attività tecniche e monitorando giorno e notte i veicoli in loro utilizzo.

La banda dei malviventi romeni era poi ritornata nelle Marche compiendo sopralluoghi ai parcometri della Val Musone, seguiti e pedinati dal personale del Nucleo Operativo della Compagnia di Osimo. Costoro giungevano in Osimo ed eseguivano sopralluoghi anche ai parcometri osimani, allontanandosi poi verso Macerata dove consumavano i furti venendo poi inseguiti e arrestati in flagranza dai militari operanti.              

La certosina ricostruzione dei fatti attraverso gli accertamenti effettuati e l’analisi di ulteriori elementi acquisiti nel corso di tutta l’attività investigativa, ha permesso di attribuire al sodalizio la responsabilità totale di ben 56 colpi (in ogni colpo depredavano dai due ai quattro parcometri) commessi in gran parte nel centro-nord Italia e precisamente nei comuni delle province di Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Pesaro, Rimini, Livorno, Forlì-Cesena, Teramo, Brescia, Genova, Verona, Firenze, Lucca, Ravenna arrecando un danno complessivo di circa 100 mila euro.

Come si desume dalle province in cui il sodalizio ha posto in essere la sua azione delittuosa, parliamo di un gruppo criminale itinerante che non aveva alcun problema a spostarsi di lungo e di lato nella parte centro settentrionale del territorio nazionale, che soggiornava durante le trasferte in affittacamere posti nelle periferie al fine di non essere oggetto di controllo.