SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Il Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche dichiara la propria incompetenza e indica quale giudice competente il TAR del Lazio, sede di Roma” con queste parole si conclude l’ordinanza del Tar Marche, firmata dai giudici Maddalena Filippi, Gianluca Morri e Simona De Mattia, con cui il collegio sposta la competenza del ricorso contro il progetto di Gas Plus da Ancona a Roma.

Il ricorso, presentato da circa 40 cittadini ( a cui si sono aggiunti, in adiuvandum, i comuni di San Benedetto, Grottammare e Monteprandone), mira ad annullare il decreto ministeriale del 2014 che concedeva la compatibilità ambientale al progetto della Gas Plus all’Agraria. La motivazione con cui il tribunale amministrativo marchigiano ha spostato la competenza a Roma, risiede in un caso giurisprudenziale, analogo per la corte, risalente al 2015. In quella fattispecie, il Tar di Pescara aveva spostato a sua volta la competenza a Roma per un ricorso avverso a un progetto chiamato “Poggiofiorito Stoccaggio”, presentato sempre dalla società Gas Plus Storage s.r.l., da realizzarsi stavolta però nel Comune di San Martino sulla Marruccina, in provincia di Chieti.

Alla base delle due ordinanze un motivo tecnico: per l’articolo 135 del codice del processo amministrativo, sono di competenza del Tar del Lazio le controversie aventi per oggetto infrastrutture di trasporto ricomprese o da ricomprendere nella rete di trasmissione nazionale o rete nazionale dei gasdotti. E il progetto dell’Agraria prevede che il gas “stoccato” venga poi immesso nella rete nazionale.

I ricorrenti intanto, capitanati dal consigliere regionale Peppe Giorgini, annunciano che continueranno a battersi. Ma c’è di più. Lo stesso Giorgini dichiara che incontrerà l’assessorato alle partecipate del Comune di Roma (l’assessore è Alessandro Gennaro n.d.r.) visto che l‘Acea, società nell’orbita del Campidoglio, detiene il 17% della joint venture con la Gas Plus per il progetto sambenedettese. “Chiederemo che Acea si ritiri da un progetto che non sta in piedi, né da un punto di vista economico, né da un punto di vista ambientale” chiosa l’esponente dei 5 Stelle.