SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Di nuovo assieme, in tandem, per dire “No” alle nuove regole in vista per i “dehors”, gli spazi aperitivo dei bar e locali sambenedettesi. Marco Curzi, fresco di riappacificazione col Psi, si presenta alla stampa insieme a Umbero Pasquali. Sul piatto il nuovo regolamento per l’occupazione di suolo pubblico che potrebbe penalizzare molti esercenti del centro.

“Serve un confronto con la Soprintendenza. Il loro parere è vincolante ma a nostro avviso c’è la possibilità di un’apertura. Quantomeno dobbiamo capire quali spazi di manovra ci sono”. Con queste parole Curzi e Pasquali tornano sulla questione Dehors, allineandosi alle uscite del consigliere Domenico Pellei (Udc) e di Sandro Assenti (presidente Confesercenti) che prima di loro, nelle scorse settimane, avevano manifestato tutta la loro perplessità in merito al nuovo regolamento, che preannuncia una rivoluzione per i bar, specie quelli dell’isola pedonale.

Tutto nasce dalla “visita” sambenedettese dei funzionari della Soprintendenza lo scorso 5 febbraio con l’amministrazione che ha consegnato nelle mani di Carlo Birrozzi e Miriam Pompei la bozza del nuovo regolamento che, allineandosi alle richieste dello stesso ente anconetano, contiene una serie di limitazioni per gli spazi all’aperto dei locali che, in pratica, in centro dovranno smontare tutto e limitarsi in futuro ad accogliere i loro clienti sotto dei semplici ombrelloni. Ma la presa di posizione dei socialisti parte da più lontano rispetto al 5 febbraio. E non di poco. “I gazebo in Viale Moretti ci sono dal 1904” chiosa Umberto Pasquali, che sventola le foto d’epoca del Caffè Adria (attuale Caffè Florian) con tanto di spazi esterni per gli avventori. “Nelle maggiori città italiane come Roma e Fiorenze i dehors ci sono eccome” continua il socialista che mette in dubbio i vincoli storici a cui è soggetto il centro di San Benedetto (“stiamo parlando di un paio di case storiche vicino al Caffè Sciarra”).

Gli fa eco il consigliere Curzi che afferma di stare dalla parte degli esercenti (“c’è chi ha fatto grossi investimenti che ora rischiano di essere buttati all’aria”) e cita un esempio che arriva dal Sud Italia: “A Salerno Soprintendenza e Comune hanno trovato un accordo, si può fare anche qui. Dobbiamo provare a riaprire il dialogo”. Il consigliere annuncia poi che è sua intenzione convocare una “tripla commissione” per affrontare il problema e chiedere lumi alla stessa amministrazione (“finora abbiamo saputo del contenuto del regolamento solo dai giornali” chiosa Curzi). Lavori Pubblici, Urbanistica e Bilancio, tre organi consiliari attorno a un tavolo. “Siamo determinati, se anche la maggioranza non dovesse partecipare la convocheremo lo stesso” prosegue il consigliere forte del fatto che due su tre di quelle commissioni sono presiedute da membri di opposizione (lo stesso socialista per i Lavori Pubblici, Pellei all’Urbanistica e Carmine Chiodi del centrodestra a capo di quella Commercio). Un appuntamento che, nell’agenda politica, dovrebbe trovare spazio fra un paio di settimane visto che nei prossimi sette giorni troverà probabilmente celebrazione un’altra commissione: quella sul Ballarin.