SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’ultima volta era “A Cena con Riviera Oggi”. Meno di un mese dopo è il primo senatore sambenedettese della storia, battendo al rush finale proprio Graziella Ciriaci, con cui lo scorso 12 febbraio (CLICCA QUI) si confrontò proprio nello speciale elezioni organizzato dalla nostra testata.

Per capire com’è il day after, abbiamo scambiato due parole con Giorgio Fede, parlamentare da poche ore. Ecco cosa ci ha detto.

Dopo una lunga notte, ma dolce alla fine, Giorgio Fede si ritrova a Palazzo Madama. Il primo senatore sambenedettese della storia (Alfredo Scipioni, eletto al Senato nel ’68, era nato ad Ancona n.d.r).

“Sì,lo sapevo perché avevo fatto anch’io un’indagine statistica e questa curiosità mi onora ancor di più perché ovviamente noi ci impegniamo per migliorare i territori. Sapere di essere chiamato a rappresentare la mia città e le Marche mi fa immensamente piacere e questa nota statistica mi rende ancora più orgoglioso di questa cosa. E’ un ruolo tanto gradito quanto inaspettato.”

Cosa porterà Giorgio Fede a Roma e cosa da Roma, speriamo, restituirà al suo territorio?

“Sembra banale, ma portiamo a Roma la nostra onestà e un modo di lavorare nuovo. Cercheremo di fare una politica che sia per le persone e libera dagli interessi di parte, con la quale cercheremo di dare soluzioni alle tante problematiche del Piceno, che poi sono quelle di cui in parte abbiamo parlato in campagna elettorale”.

E in effetti il nostro territorio, su più fronti, è sofferente.

“E’ una zona che soffre più delle altre e che quindi deve avere la giusta attenzione. I temi più importanti li ha ribaditi oggi Di Maio e valgono per tutta l’Italia così come per il nostro territorio. Parliamo di lavoro, occupazione, sicurezza e supporto alle imprese. Io sono sicuro che ci sarà da fare un grandissimo lavoro. Non abbiamo la bacchetta magica ma ci metteremo tutto il nostro impegno. In tanti sono stati eletti nelle Marche (14 su 24 col Movimento n.d.r.) e questo ci darà una grande responsabilità.”

Giorgio Fede sarà un senatore di maggioranza o di opposizione?

“Questa cosa non la decido io, ovviamente. Noi però siamo il primo partito e abbiamo avuto delle indicazioni elettorali molto forti, non solo a livello nazionale. Nelle Marche, come accennavo prima, abbiamo fatto un “filotto”, abbiamo eletto quasi tutti, chi non è entrato non è entrato solo per sfortuna. Questa è una grossa responsabilità per tutti.”

La legge elettorale con cui gli italiani hanno votato sembra essere la responsabile principale di questo stallo…

“Questa legge elettorale non la commentiamo, la conosciamo tutti. E’ stata fatta apposta per penalizzarci perché in altre nazioni d’Europa, una forza come la nostra sarebbe già al Governo. Non siamo al Governo solo perché hanno fatto un patto contro di noi. Però non è riuscito e allora agiremo con le armi che ci danno la democrazia e le leggi. Vedremo cosa ci dice il presidente della Repubblica, ma siccome abbiamo fatto bene tutto fino ad ora, sono sicuro che ci comporteremo bene anche in questa fase.”

Tornando a due anni fa, Amministrative 2016. Una “quasi” campagna elettorale come candidato sindaco e poi la delusione della mancata concessione del simbolo. Per Giorgio Fede questa è una rivincita?

“No, non è una rivincita. Io sono rimasto sempre coerente nella mia fede politica perché credo che il Movimento sia l’unica soluzione per l’Italia. In quel momento il mio percorso subì un arresto, ma questa non la vedo come una rivincita. Sono stato messo in gioco e l’ho fatto con piacere.”