TERAMO – Nella serata del 20 febbraio Agenti del Commissariato di Polizia di Atri, nel Teramo hanno dato esecuzione ad una ordinanza di “divieto di avvicinamento” nei confronti di un 29enne cittadino albanese, colpevole di aver maltrattato ripetutamente la moglie, una cittadina anch’essa di nazionalità albanese,  di 28 anni,  vittima di violenze ed ingiurie, anche dinanzi ai due figli di 8 e 4 anni.

L’attività di indagine, scaturita da un intervento della Volante del Commissariato che, nell’agosto del 2017 era stata chiamata dalla stessa vittima a seguito di ennesima lite familiare in cui la donna era stata ripetutamente ingiuriata e percossa,  era stata successivamente approfondita e la donna convinta a denunciare i gravi atti illegali subiti.

Sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica, dott.ssa Scamurra, è stata effettuata ogni necessaria attività investigativa, raccogliendo “elementi univoci” sulla condotta violenta dell’uomo, il quale, nonostante la separazione di fatto con la moglie, perseverava nel suo comportamento illegale,  concretizzatosi finanche in pedinamenti sul luogo di lavoro oltre che su condotte di ostruzionismo nella gestione dei figli minori.

Il G.I.P. presso il Tribunale di Teramo ha emesso a carico del 29enne cittadino albanese, un provvedimento di divieto di avvicinamento ad una distanza inferiore ai 500 metri dalla donna: dunque, dall’abitazione, dai luoghi di lavoro e di svago della stessa, nonché da qualunque altro luogo in cui la predetta sia presente, con la prescrizione per l’indagato di non comunicare attraverso qualsiasi mezzo con la medesima, salvo che per definire modalità di incontro dei figli minori.