SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Oggi il consiglio comunale ha votato all’unanimità dei presenti una mozione per intitolare una via di San Benedetto a Sergio Rosetti, marittimo sambenedettese morto, assieme ad altre 139 vittime nel rogo del traghetto Moby Prince nella notte del 10 aprile 1991.

La nave passeggeri, con a bordo 66 persone dell’equipaggio e 75 civili, si schiantò contro una petroliera dell’Agip mentre stava uscendo dal porto di Livorno. Da quella notte neppure due processi sono riusciti a trovare un colpevole per quelle morti e recentemente, a quasi 30 anni di distanza, è servita una commissione d’inchiesta parlamentare per chiarire che forse la non immediatezza dei soccorsi influì sulla tragedia e sul numero, elevatissimo, di morti.

San Benedetto oggi rende omaggio a colui che un Marco Curzi in lacrime ha definito “eroe” davanti ai colleghi dell’assise nel discorso accorato e commovente che ha preceduto il voto. Il consigliere è stato infatti il promotore della mozione per l’intitolazione di una via alla memoria di Rosetti, ma l’intera faccenda ha riservato delle inaspettate polemiche. Nelle scorse settimane infatti il figlio di Sergio Rosetti, Nicola, aveva manifestato una certa delusione per il silenzio dell’amministrazione comunale sugli sviluppi dell’inchiesta Moby Prince e le polemiche sono continuate in settimana quando sono fuoriuscite alcune voci dai gruppi consiliari che volevano la maggioranza  “fredda” dinanzi alla proposta votata oggi. Una tesi che diversi esponenti di centrodestra, tra cui ad esempio Pierfrancesco Troli (che ha parlato di “mistificazione”) hanno rimandato al mittente, dimostrandolo anche col voto favorevole in blocco della maggioranza.

A quanto pare, però, la querelle è nata per colpa di…Whatsapp. In settimana infatti pare che lo stesso Marco Curzi abbia creato un gruppo proprio sull’app di messaggeria che comprendeva tutti i colleghi, da sinistra a destra, in cui il consigliere ha avanzato l’ipotesi della mozione. Secondo alcune voci al messaggio di Curzi avrebbero risposto, forse solo inizialmente, soltanto i consiglieri di minoranza, circostanza che ha probabilmente contribuito ad alimentare qualche polemica anche sulla stampa sulle intenzioni del centrodestra. Polemica che a posteriori, visto che c’era in ballo la memoria di un concittadino scomparso tragicamente, è stata certamente di cattivo gusto. In ogni caso quel che conta è il voto unanime del consiglio, che nonostante si renda spesso e volentieri protagonista di qualche bisticcio in aula, oggi ha saputo dare un messaggio di grande civiltà.