TERAMO – A seguito di una complessa ed approfondita attività d’indagine svolta dalla Squadra Mobile della Questura di Teramo, coordinata dalla Procura della Repubblica di Teramo, è stata eseguita un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Teramo, dottor Domenico Canosa, su richiesta della Procura della Repubblica, per i reati di importazione di sostanze stupefacenti per quantitativi rilevanti di cocaina.

Le persone raggiunte dalla misura cautelare sono tre: due di nazionalità italiana alle quali è stata applicata la custodia cautelare in carcere, mentre la terza persona è una cittadina colombiana alla quale è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.

Le fonti di prova che hanno permesso di accertare l’esistenza, nel territorio della provincia di Teramo, di una ben organizzata attività di importazione di cocaina ed hanno appreso le mosse dall’arresto di un cittadino italiano residente nel territorio della provincia di Teramo all’aeroporto di Roma-Fiumicino con al seguito una valigia contenente circa 5 chili di cocaina purissima.

Le complesse attività investigative, comprensive anche di attività tecniche di intercettazione telefonica su alcune utenze e di intercettazione ambientale operata a bordo di automezzi in uso ad alcuni degli indagati, consentivano di individuare gli organizzatori dell’importazione dello stupefacente.

Inoltre, l’attento ed encomiabile lavoro ricostruttivo della Squadra Mobile della Questura di Teramo ha permesso di effettuare, nel corso dei mesi di indagine, altro sequestro di stupefacente nei confronti degli indagati.

Nel corso dell’attività investigativa si accertava, dunque, che il gruppo criminale, con la collaborazione di alcune persone dimoranti in Perù, era in grado di contrattare l’acquisto per la successiva importazione dal Sudamerica di partite di cocaina.

I destinatari delle odierne misure cautelari sono soggetti di elevata pericolosità, gravati da precedenti denunce per gravi reati, tra i quali anche precedenti reati proprio in materia di sostanze stupefacenti.

“Assai significativo è il fatto che le condotte contestate siano aggravate sia ai sensi dell’articolo 80 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 309/1990 in quanto dallo stupefacente importato si sarebbero potute ricavare circa 27.000 singole dosi di cocaina ed inoltre dall’articolo 4 della legge n. 146 del 2006 in quanto si tratta di un reato consumato da un gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno Stato (cosiddetto reato transnazionale)” fanno sapere dalla Questura.