Di Alessandro Maria Bollettini

ANCONA – Nella mattinata del 6 febbraio, i “Disoccupati Piceni”, in attesa di incontrare la Commissione Lavoro della Regione Marche ad Ancona, hanno distribuito le proprie proposte anti-crisi tramite dei volantini nella vicina piazza Cavour.

In quell’orario, raccontano, sono stati  incontrati pochissimi disoccupati, rilevando  una notevole differenza nel numero di cittadini senza occupazione, rispetto alle piazze del Piceno. A mezzogiorno, una delegazione dei “Disoccupati Piceni”, ha poi incontrato la Seconda Commissione consiliare permanente, che si occupa principalmente di sviluppo economico, formazione professionale e lavoro, affari europei e internazionali, settore primario.

Durante l’incontro  è stato ribadito che il gruppo dei “Disoccupati Piceni”, negli ultimi mesi, ha incontrato tutte le amministrazioni locali della provincia sottolineando che il nostro territorio è stato colpito da una grave crisi economica, iniziata nei primi anni Duemila. Oggi il Piceno detiene infatti il triste primato di avere il  “reddito più basso d’Italia” per i lavoratori delle aziende private e il più alto tasso di disoccupazione delle Marche, senza dimenticare, che è stato  colpito da un terremoto devastante, a completamento di un quadro davvero drammatico. Occorrono, secondo i Disoccupati Piceni, degli interventi straordinari e urgenti, per affrontare questa difficile situazione economica-strutturale.

Al primo punto, delle proposte anticrisi presentate, è indicata la necessità di un Ammortizzatore sociale, per tutti i cittadini disoccupati del Piceno. Significa che in attesa, di nuovi posti di lavoro, che saranno creati con le risorse dell’Area di crisi industriale, è necessario garantire alle migliaia di cittadini disoccupati  un ammortizzatore sociale che copra ogni periodo di disoccupazione e garantisca quindi un reddito minimo per vivere e per versare i contributi per la pensione.

Il riconoscimento di Aerea di crisi industriale complessa del Piceno, offre la possibilità, di richiedere risorse economiche e di prorogare gli ammortizzatori già esistenti. Aiutare le famiglie significa da una parte garantire i consumi, importanti per le aziende ed il gettito fiscale, e dall’altra offrire una vita dignitosa alla popolazione in seria difficoltà. È stata richiesta l’immediata erogazione delle mobilità prorogate insieme ad un urgente incontro al “Mise”, per stabilire interventi concreti, che sono necessari per aiutare i circa 20.000 disoccupati residenti nel Piceno.

È stato sottolineato poi che il migliore ammortizzatore è un posto di lavoro stabile e sicuro. È importante ed urgente realizzare un piano di sviluppo economico specifico per il territorio Piceno. Andare avanti solo con gli ammortizzatori sociali, non è una soluzione valida a lungo termine, serve un nuovo piano, che deve passare anche attraverso la rivalutazione delle risorse e dei prodotti tipici locali. Per i Disoccupati Piceni servono nuove infrastrutture, dalla terza corsia dell’Autostrada, passando per i binari per il trasporto merci, all’ateneo universitario Piceno, che deve diventare il punto di riferimento per il territorio, fino alle nuove vie del mare e alla Banda Larga.

L’associazione ha inoltre chiesto la realizzazione di un Protocollo, in cui la Regione diventa il garante per il controllo delle nuove assunzioni che devono essere di 5 anni, evitando così le assunzioni temporanee, pena il rimborso dei fondi ricevuti. Soprattutto si deve evitare che dopo 18 mesi l’azienda chiuda. Queste, devono essere “ancorate” al territorio, in modo che i macchinari acquistati con i fondi Statali, che vengo finanziati con le nostre tasse, non possano più essere delocalizzati.

Tra le proposte spicca poi quella di inserire all’interno dei consigli di amministrazione delle aziende dei rappresentanti degli enti locali nel cui territorio è esercitata l’attività di impresa, come già fanno diversi Paesi del nord Europa. Lavoratori,  Comune e Regione devono diventare infatti secondo la proposta parte attiva per il controllo delle risorse investite sul territorio.

Si è toccato poi il tema degli interventi in materia di gestione pensionistica, facendo riferimento in particolar modo alla situazione della fascia dei cittadini over-50, generalmente coincidente con i padri e le madri di famiglia. Il primo intervento indicato è quello di concedere ai disoccupati ultracinquantenni, che hanno già versato almeno 30 anni di contributi presso l’Inps, la possibilità di andare in pensione, senza aspettare i fatidici 43 anni contributivi. Significa che raggiunti i trent’anni di versamenti contributivi, nell’area di crisi complessa industriale, si potrebbe decidere di andare in pensione, senza un limite di età. In pratica, si calcolerebbe la somma totale dei contributi versati, e si dividerebbe per gli anni della cosiddetta “aspettativa di vita”. Il secondo suggerimento, molto più semplice, è quello di garantire, a questa fascia di cittadini over50 disoccupati, che ha già lavorato per più di 30 anni, una occupazione nei lavori socialmente utili o nelle società partecipate pubbliche.

Al termine della presentazione delle proposte anticrisi dei Disoccupati Piceni , è iniziato il dibattito in Commissione. È stato sollecitato l’intervento urgente del Ministero dello Sviluppo Economico, per azioni immediate nell’area delle Marche, che si trovano in gravi difficoltà economiche-strutturali, sia nel Piceno, sia a Fabriano e nel Fermano.

Alla seduta hanno partecipato 12 consiglieri regionali, rappresentanti di tutte le correnti politiche, tutti concordi della necessità di richiedere un Consiglio regionale straordinario che affronti il tema della crisi e della disoccupazione. Il Presidente della Commissione, G. Traversini, ha dato la sua completa disponibilità per organizzare un consiglio regionale straordinario per affrontare la crisi.

L’incontro si è concluso con un invito acchè  tutte le istituzioni collaborino: un appello all’unità di intenti. La crisi nel Piceno, da economica-strutturale, è già diventata sociale.  Servono interventi rapidi e straordinari. L’appello parte dal basso, dai Cittadini, che si rivolgono alla Regione,che  ora dovrà interpellare il Ministero dello Sviluppo economico. Un consiglio regionale straordinario potrebbe essere alle porte, intanto, i Disoccupati Piceni, ed il Piceno tutto, aspettano con fiducia e speranza.

È ottenibile l’elenco completo delle proposte facendo richiesta al  numero WhatsApp 334 7555 410, oppure ad una delegazione presente il martedì e venerdì al mercato di San Benedetto del Tronto, e giovedì e venerdì pomeriggio ad Ascoli in Piazza Arringo. Ci si può inoltre iscrivere  al Gruppo “ Disoccupati Piceni ”, inviando un messaggio al numero WhatsApp 334 7555 410. Si possono infine seguire gli aggiornamenti su Facebook, cercando “Disoccupati Piceni”.