Conduce Giuseppe Buscemi, alla regia Daniele Neroni, Nazzareno Perotti e Giacomo Lauretti alla parte tecnica, Gian Marco Marconi e Alessandro Foschi operatori, Carlo Fazzini al coordinamento giornalistico

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Continuano i confronti elettorali targati Riviera Oggi. Dopo la prima serata, che ha visto sfidarsi Fabio Bottiglieri (Movimento 5 Stelle), Pier Paolo Flammini (Liberi e Uguali) e Gabriele Marcozzi (Potere al Popolo), giovedì 8 febbraio si replica con la seconda serata.

Anche questa volta l’appuntamento era per le ore 21 presso il locale “Fronte del Porto” di Piazza Chicago Heights, proprio di fronte alla Capitaneria di Porto. I nostri ospiti  ancora tre candidati all’uninominale Camera. Stiamo parlando di Antimo Di Francesco (Partito Democratico, espressione della coalizione di centrosinistra), Giorgio Ferretti (CasaPound) e Marco Fioravanti (Fratelli d’Italia, scelto dall’intera coalizione di centrodestra).

LA DIRETTA

Ore 21 – I candidati spiegano come hanno maturato la decisione di candidarsi.

“La mia candidatura è un fatto importante, di partecipazione simbolo di un percorso di ascolto e coinvolgimento. I territori hanno indicato il mio nome per le elezioni”. A presentarsi è Antimo Di Francesco. “Questa candidatura mi dà energia e farò questo percorso con passione e consapevolezza delle competenze che in questi anni ho maturato da Assessore, vicesindaco e consigliere comunale (attualmente è capogruppo del Pd in consiglio comunale).

Giorgio Ferretti: “Casapound ha deciso di candidarsi dopo anni di metapolitica perché è un momento importante. Abbiamo deciso di non delegare più la nostra voce ad altri ma di agire in prima persona, sono in Casapound da molti anni e la mia candidatura è espressione del mio attivismo politico, l’Italia ha bisogno di un cambiamento”.

Marco Fioravanti: “Per la prima volta è partito un urlo dal centrodestra per avere dei rappresentanti del territorio. Giorgia Meloni ha proposto il mio nome come sintesi di competenza politica e rinnovamento. Sono l’unico candidato alla Camera che è una sintesi di una coalizione. Mi vedo come un alfiere, come colui che possa difendere il territorio e portare soluzioni a problemi come lavoro, infrastrutture ecc.”

Ore 21 e 12. Si parla di immigrazione.

Giorgio Ferretti: “L’immigrazione è da sempre un tema importante per Casapound, noi pensiamo a una nazione a immigrazione zero, non abbiamo bisogno di risorse come le chiama la Boldrini, tutti i giorni vediamo il degrado che porta l’immigrazione. Vogliamo rimpatriare chiunque delinque, vanno chiusi tutti i centri di accoglienza e diciamo no a chi lucra sull’immigrazione”. Sul lavoro: “Ogni lavoro dato a un immigrato” dice Ferretti ” è un posto di lavoro tolto a un ragazzo del posto”. In risposta ai trattati di Dublino, citati da Di Francesco, Ferretti parla di “necessaria uscita dall’Europa”.

Marco Fioravanti: “Il fallimento della gestione del flusso migratorio in Italia è evidente e scontato e porta le conseguenze che vediamo oggi. Il fallimento più grosso è il progetto Sprar, tanto che ad Ascoli ne abbiamo chiesto una riduzione. E’ impossibile continuare su questa linea. Bisogna rifare un piano sull’immigrazione gestito diversamente”. Fioravanti continua nel minuto di replica a disposizione: “Il problema dell’Africa è che chi arriva qui sono i più forti, i più deboli loro sono dimenticati, dovrebbero essere aiutati lì. Le nostre risorse economiche andrebbero utilizzate per le fasce deboli in questo Paese”.

Antimo Di Francesco: “Le argomentazioni espresse da Fioravanti e Ferretti sono strumentali a mio avviso e mancano di contenuti. Va detta la verità, i trattati di Dublino sono stati sottoscritti da Berlusconi e bisogna porsi degli interrogativi in tal senso. Il problema dell’immigrazione non si risolve con facilità, va gestito in maniera strutturale. I fatti di Macerata sono stati fatti gravissimi, entrambi. Chi ha compiuto entrambi i delitti va condannato con fermezza ma il secondo delitto è frutto della strumentalizzazione. Lo Sprar è la risposta perché consente di mettere al centro dell’azione la rete degli enti locali e il terzo settore per supportare attraverso un programma organico l’integrazione. Chi viene nel nostro Paese deve rispettare le regole ma bisogna coniugare severità e integrazione”.

Ore 21 e 26. Parliamo di macerie e terremoto. 

Marco Fioravanti: “Il terremoto è stato un fallimento a 360 gradi nella gestione del’emergenza e della ricostruzione. Le macerie sono l’ennesimo fallimento. Se non vengono dati pieni poteri a un commissario per agire in tempi brevi succede questo, cioè l’immobilismo. C’erano tante cave per mettere le macerie e non si è fatto perché è mancata una visione e un dinamismo amministrativo. Ce ne sono molti di posti dove dismettere le macerie, vanno subito individuati e bisogna stoccarle dividendole per qualità”. Nella replica: “Di Francesco è stato imbarazzante, lo dico per i miei amici di Arquata. Non guardo all’Aquila ma dico che non c’è stato il modello virtuoso del ’97, non c’è stata comunicazione e condivisione coi territori. Il problema è il modello di funzionamento che è mancato.”

Antimo Di Francesco. “Il terremoto è argomento complesso che non può essere semplificato come ha fatto Fioravanti. Sono convinto che ci siano state criticità e bisogna lavorare per mettere in campo gli strumenti adatti, il cratere è vastissimo, ci sono problemi normativi importanti. Servono strumenti più efficaci per accelerare la ricostruzione e sul nostro programma c’è un punto esatto che ne parla. Ho verificato i dati, controllato i sopralluoghi e i rilievi, ho potuto vedere che si sta accelerando, è ovvio però che non si risolve dall’oggi al domani una situazione così critica. Guardiamo la situazione all’Aquila, la situazione è la stessa, basta fare un giro in città”. Macerie: “Serve massimo rispetto dei cittadini e delle leggi, non sono accettabili danni all’ambiente e ai cittadini e se la Provincia ha adottato quest’ultimo provvedimento ci saranno dei motivi, ma c’è da dire che anche il privato ha fatto ricorso”. Nella replica Di Francesco risponde ancora a Fioravanti: “Sei privo di argomentazioni concrete, sei concentrato solo a enfatizzare problemi che non sono così nei fatti, io sono il primo a dire che serve migliorare il sistema, ma dico anche che di fronte a un cratere cosi grande e problematico servono strumenti straordinari”.

Giorgio Ferretti: “Il terremoto ci sta a cuore fin dall’inizio e fin dall’inizio una nostra delegazione è intervenuta ad Amatrice. Abbiamo visto una burocrazia che ha ingessato tutto il percorso di ricostruzione. Le prime consegne a Camerino in questi giorni, a un anno e mezzo, è qualcosa di indecente. Per non parlare delle casette difettose. Un lavoro vergognoso a nostro giudizio. Noi abbiamo raccolto 90 tonnellate di beni che hanno raggiunto tutti i paesi colpiti dal sisma”.

Ore 21 e 45, il tema è la Sanità.

Antimo Di Francesco: “Quando ero segretario provinciale tracciammo un cammino verso l’ospedale unico. Bisogna costruire un progetto sanità ma serve collaborazione fra sindaci, operatori, rappresentanti dei lavoratori. Prima l’ospedale unico fu osteggiato mentre ora mi sembra ben accetto da tutti. La direzione è l’ospedale unico ma bisogna potenziare anche i due ospedali di San Benedetto e Ascoli. Bisogna anche aumentare le risorse di budget dell’area vasta 5, dobbiamo lavorare per andare verso questa doppia direzione, invito i sindaci a convocare la conferenza per condividere la localizzazione. Nella replica Di Francesco parla di demagogia per le parole di Fioravanti: “Non è possibile fare questo discorso sulla mobilità attiva, perché non è possibile scindere la mobilità attiva pubblica da quella privata (che ha la fetta maggiore).

Giorgio Ferretti:  “Noi siamo in linea di massima contrari all’ospedale unico. La regione non ha un atto di indirizzo e mi sembra tutto un argomento pretestuoso per la campagna elettorale. Parlare di Monteprandone o altre località mi sembra assurdo, per chi abita ad Arquata sarebbe un grosso problema. Lasciamo una porta aperta all’ospedale unico se servisse a portare delle eccellenze, per esempio mi viene in mente Cardiologia. Ma non deve essere un pretesto per fare tagli nel resto del territorio. Il Sud delle Marche sono da sempre penalizzati, tutte le scelte sono fatte per Ancona e Pesaro” chiosa Ferretti al momento della replica.

Da Giuseppe Buscemi (conduttore) viene introdotta la recente lettera di Guido Castelli a Ceriscioli in cui il sindaco si oppone all’ospedale unico se prima non viene unificata l’azienda ospedaliera

Marco Fioravanti: “La prima domanda da farsi è ci sono i soldi per fare l’ospedale unico che costerà più di 300 milioni? Se non ci sono chi li metterà i soldi? I privati o si faranno debiti a carico dei cittadini? Io sono contro l’ospedale unico. Io chiedo il rinnovamento del Mazzoni, magari un nuovo ospedale per San Benedetto vicino al raccordo autostradale, e poi un pronto soccorso ad Amandola. Serve però un’azienda ospedaliera Marche Sud per riuscire a spalmare le entrate della mobilità attiva su questo territorio, dobbiamo spendere le risorse che arrivano dalla nostra attrattività sanitaria per fare investimenti nel nostro territorio, senza spalmare le risorse su tuta la Regione come accade adesso”.

Ore 22. Ai candidati proponiamo un argomento sempre caldo: l’economia;  fra crescita, debito pubblico, disoccupazione, banche, attrattività degli investimenti stranieri in Italia. Lo spunto arriva da un recente articolo del Financial Times sulle 5 sfide economiche dell’Italia.

Antimo Di Francesco: “Non possiamo nasconderci dietro un dito, i problemi ci sono. La lenta crescita la vedono tutti. Va detto però che partiamo da un -2 di Pil ma oggi il dato più recente dà un +1,5, il trend è nella direzione giusta. Il problema del lavoro nel nostro Paese è un problema che va affrontato con due obiettivi: la riduzione delle tasse per le imprese  e rimettere al centro gli investimenti. Noi eravamo sull’orlo del baratro solo qualche anno fa, non si può riconoscere un lavoro importante, che va potenziato e che deve andare verso il rilancio economico e occupazionale. Tra le cose che vuole fare il Pd c’è la riduzione del cuneo fiscale di 4 punti e la riduzione delle imposte che gravano sulle imprese. A volte ci si dimentica che questo governo ha eliminato Imu e Tasi, ci sono stati interventi verso il rilancio del Paese”.

Giorgio Ferretti: “Siamo più visionari rispetto agli stretti dati che abbiamo sentito. Sentir dire che uno stato non può fare investimenti per mancanza di soldi è come sentir dire che non si può fare una strada per mancanza di chilometri. Vogliamo uscire dall’Europa e dall’Euro per tornare a fare investimenti, non dobbiamo aver paure di deficit e debito pubblico. Il Giappone ha il debito più alto del mondo mentre chi ce l’ha basso sono i paesi del Centro Africa. Vogliamo tutelare le aziende e soprattutto i lavoratori, non possiamo mettere in competizione i nostri lavoratori con quelli di Cina, Polonia ecc. perché lì non hanno le stesse regole, serve la reintroduzione dei dazi doganali e le aziende italiane che delocalizzano non devono vendere in Italia neppure uno spillo”.

Marco Fioravanti: “Dobbiamo partire da un elemento fondamentale, tutto ciò che sta uccidendo il nostro futuro sono due ostacoli come il costo del lavoro e la tassazione, lo stato deve agire su questo altrimenti nessuna forza politica può dare risposte al Paese. Prendiamo la desertificazione industriale di Ascoli, che è avvenuta perché le aziende sono scappate appena finite le risorse. Adesso non deve succedere lo stesso col terremoto, gli investimenti che verranno fatti vanno vincolati con le risorse e vincolando anche un’occupazione che sia del territorio. Prima di attrarre risorse dobbiamo eliminare gli ostacoli come quelli burocratici, penso al Piceno Consind” continua Fioravanti che si dice anche favorevole alla Flat Tax.

Ore 22 e 50. Dopo le vignette del nostro “Evo” dedicate ai tre candidati chiudiamo la nostra serata.