SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “È un terremoto commerciale, si rischia di tornare indietro di decenni, agli anni ’70 e si rischia che il centro di San Benedetto d’inverno si spopoli”. A parlare è il presidente della Confesercenti Sandro Assenti, l’argomento sono invece le nuove regole di cui San Benedetto potrebbe dotarsi in tema di occupazione di suolo pubblico. Da ieri, in particolare, il Comune ha consegnato alla “pressante” Soprintendenza di Ancona una bozza di regolamento che rischia di portare allo smantellamento molti “dehors” (o spazi-aperitivo) del centro.

Una presa di posizione delle associazioni di categoria, dopo la divulgazione del contenuto delle probabili nuove regole, era atteso. Visto che il nuovo regolamento, soprattutto nell’isola pedonale rischia di “spazzare” via il concetto stesso di “dehor”. A quanto pare infatti nelle vie del corso nei prossimi anni saranno ammessi, negli spazi esterni ai locali, solo ombrelloni e tavolini.

“SI TORNA AGLI ANNI ’70”. “Posso essere d’accordo che alcune strutture, così come sono, siano troppo impattanti ma non si può neanche tornare a tende e ombrelloni come negli anni ’70” è piuttosto chiaro Assenti quando parla dei nuovi indirizzi in tema dehors. Meno chiaro all’imprenditore ciò che muova la Soprintendenza in certe valutazioni e richieste. “San Benedetto è una città turistica che vive di commercio e di servizi e chi viene qui non viene ad ammirare una città d’arte ma viene in cerca di servizi a contorno di quella che è la nostra maggior attrazione, cioè il mare” chiosa ancora Assenti, a sottolineare, forse, che questo tipo di zelo non è cucito bene addosso a una città che di storico ha poco, soprattutto nelle zone interessate dal nuovo regolamento.

“RISCHIO CHE ANCHE LA MOVIDA POSSA PEGGIORARE”. Per Assenti, che insieme ad altre associazioni è pronto a incontrare a giorni Piunti e gli altri vertici dell’amministrazione, i nuovi indirizzi, così come sono portano solo danni. “A San Benedetto c’è stato un rilancio della vita notturna negli ultimi 5 o 6 anni, quello stesso centro che oggi vuol essere smantellato si era ripopolato” aggiunge il presidente della Confesercenti provinciale che fa una riflessione, per niente scontata, su un altro argomento: la “movida molesta”. “Molti bar legati al fenomeno della cosiddetta movida incontrollata avevano senso solo per i gazebo, mentre in futuro i clienti andranno a stazionare fuori, in strada, aggravando gli schiamazzi e il resto. Non avendo più un perimetro circoscritto, quei bar rischiano di peggiorare il fenomeno della movida.”

VERSO UN INCONTRO CON IL COMUNE. “Ci auguriamo che la soprintendenza sia saggia e che possa pensare, per San Benedetto, quel tipo di occupazione di suolo pubblico che hanno fatto a Grottamamre” chiari i punti che Confesercenti e le altre associazioni esporranno nel prossimo incontro in Comune. “Noi, dalla nostra, suggeriremo di provare a trovare un accordo con la stessa logica con cui si è trovato a Grottammare, dove ci sono direttive meno invasive. E chiederemo che ci sia una proroga, una volta entrato in vigore il nuovo assetto, di qualche anno almeno. Saremo vigili e saggi e spero che lo siano anche i nostri interlocutori.”

“RISCHIO RICORSI AL TAR”.  Assenti fa infine alcune, ultime riflessioni. “L’obiettivo che aveva l’attuale regolamento era dare vitalità invernale ai locali, con questo nuovo regolamento c’è invece la morte di questo concetto. E’ un terremoto commerciale in questo senso” spiega così l’imprenditore il concetto che aveva inizialmente fatto suo, non rinunciando, poi, a porre l’accento su questioni più “tecniche” se vogliamo. “Sento da diversi nostri associati che molti vogliono ricorrere al Tar, tanti sostengono che la loro struttura l’hanno costruita in virtù di un regolamento legittimo” chiosa Assenti che conclude con un ultimo aspetto che tocca pure le casse comunali: “Secondo me in tanti smantelleranno i loro spazi esterni d’inverno a queste condizioni e penso che questo faccia male anche alle casse del Comune, che dovrebbe rinunciare a mesi di tasse di occupazione di suolo pubblico”.