Conduce Giuseppe Buscemi, alla regia Daniele Neroni, Nazzareno Perotti e Giacomo Lauretti alla parte tecnica, Gian Marco Marconi e Alessandro Foschi operatori, Carlo Fazzini al coordinamento giornalistico

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riviera Oggi e le elezioni. A distanza di due anni, il nostro giornale torna a proporvi una serie di incontri con i candidati, dopo la fortunata esperienza della primavera 2016, quando mettemmo a confronto i candidati sindaci in vista delle elezioni amministrative. In questo 2018, con le elezioni politiche all’orizzonte, torniamo a organizzare un ciclo di confronti, trasmissioni in diretta web e cene che stavolta metteranno a confronto i candidati piceni nei collegi uninominali per Camera e Senato il prossimo 4 marzo. Condurrà le serate il giornalista Giuseppe Buscemi.

Una serie di quattro appuntamenti concentrati in due settimane in cui ogni sera, il martedì e il giovedì, metteremo a confronto tre candidati. Si parte martedì 6 febbraio alle ore 21 presso il locale sambenedettese “Fronte del Porto” di Piazza Chicago Heights, proprio di fronte alla Capitaneria di Porto. I nostri ospiti per la prima sera saranno i candidati Fabio Bottiglieri (Movimento 5 Stelle, listino proporzionale, Senato), Pier Paolo Flammini (candidato uninominale alla Camera, Liberi e Uguali) e Gabriele Marcozzi (candidato uninominale Potere al Popolo). Il Movimento cinque stelle ci ha comunicato ieri sera che il candidato all’uninominale per la Camera Roberto Cataldi non sarebbe più potuto intervire perché chiamato a Roma dallo staff Luigi Di Maio. Al suo posto i pentastellati mandano Bottiglieri, candidato al proporzionale Senato.

 

LA DIRETTA 

Ore 21- Si parte con la presentazione dei tre candidati e delle loro proposte, se dovessero essere eletti in Parlamento. Si comincia con Gabriele Marcozzi(PaP), studente di Giurisprudenza, poi tocca Pier Paolo Flammini(LeU), giornalista e quindi a Fabio Bottiglieri (M5S), candidato nel listino senatoriale proporzionale, al quarto posto.

Le proposte dei tre candidati:

“Ci impegneremo per il rilancio dell’occupazione, la questione della Sanità e dei servizi pubblici e poi il rilancio economico del Piceno, ridotto in condizioni disastrate” questi i punti del “programma” e le intenzioni di Gabriele Marcozzi. “La nostra popolazione è scesa negli ultimi anni, la popolazione è vecchia e i giovani emigrano” prosegue. “Importante per me la ricostruzione post-terremoto più veloce possibile” continua Marcozzi. “Bisogna battersi con un forte impegno del pubblico nell’economia per evitare che si ripetano le delocalizzazioni

“Un Centro Piceno per la Partecipazione, che crei un sistema attraverso cui i cittadini e le categorie sociali possono colloquiare direttamente coi deputati, attraverso la consulenza di esperti, eventi, convegni arrivare a presentare la loro proposta di legge in Parlamento” questa la proposta di Pier Paolo Flammini. “Nel caso in cui venissi eletto ho promesso di devolvere fino al 70% del mio stipendio per questo progetto”. Flammini continua: “Questo progetto non è un modo per attaccare gli stipendi dei politici ma è un modo per ricreare partecipazione politica sul territorio”.

“Un problema importante che riguarda anche l’occupazione e lo sviluppo futuro oltre alle nostre coste è il problema della Bolkestein” chiosa invece Fabio Bottiglieri. “Politici di vecchio corso hanno permesso che passasse una norma europea che penalizza una classe di lavoratori italiani senza neppure mettere becco. Abbiamo un problema di turismo, di sviluppo economico e del territorio”.

 

ORE 21 e 25. SI PARLA DI TERREMOTO. Quali le vostre proposte in materia di ricostruzione post-terremoto?

Gabriele Marcozzi: “Noi siamo nelle aree del terremoto dal secondo giorno dopo il sisma, come volontari. Stiamo già operando sul cratere già da oltre un anno. Porteremo le proposte che nascono dalle esigenze dei cittadini e che stiamo toccando con mano. La ricostruzione è lentissima, piena di burocrazia, con pochissime risorse anche per colpa dei vincoli europei” è un tratto della “No tax area per le persone che non hanno un lavoro, un reddito di cratere progressivo, un sostegno per rimanere un quelle zone e poi un coinvolgimento delle realtà locali per ricostruire più velocemente”.

Pier Paolo Flammini: “Il terremoto è stata una ferita durissima, ma c’è una psicosi della corruzione alla base per quanto riguarda la ricostruzione”. “Nel decreto di nomina del commissario straordinario c’è scritto che sottosta alle indicazioni dell’Anac. Tutti i funzionari che stanno seguendo la ricostruzione sono terrorizzati dal fatto che qualcuno li denunci per un euro speso. Attenzione che la legalità non diventi legalismo. Sul terremoto ci giochiamo il futuro dell’Appennino ma anche dell’Italia. Non c’è denaro dallo Stato non ci sono investimenti dello stato e ci affidiamo agli imprenditori come Della Valle.”

Fabio Bottiglieri: “La burocrazia sta impedendo un più veloce processo di ricostruzione. Nel programma del Movimento 5 Stelle  c’è l’obiettivo di accorpare migliaia di leggi. Penso a un testo unico sulla ricostruzione che alleggerisca le mani dai sindaci e dia un’accelerata al processo di ricostruzione. L’abbandono di queste zone è da evitare, altrimenti si va verso la loro agonia”.

ORE 21 E 38. Fra i candidati c’è poi una discussione sulle iniziative private, come la fabbrica Tod’s, aperta ad Arquata.

ORE 21 e 40. Si parla di razzismo e reazioni all’immigrazione con il caso di Luca Traini a ispirare la domanda.

Pier Paolo Flammini: “Io chiedo a tutti i candidati di fare una dichiarazione di antifascismo e antirazzismo anche in virtù delle alleanze post elettorali possibili. A Macerata abbiamo avuto un vero e proprio attentato terroristico. Un professore mi ha detto che negli ultimi quattro anni la situazione nelle scuole è esplosiva, tanti giovani stanno prendendo la via del razzismo o si allineano a posizioni di destra. Dobbiamo abbandonare le politiche economiche su cui proliferano questi sentimenti. La Bossi-Fini è una legge assurda e va abolita, gli stranieri possono venire qui solo con i barconi; dobbiamo superare la Bossi-Fini fare accordi con gli stati per le quote di ingresso. Attenzione, va anche data la possibilità di vivere decentemente a queste persone perché la criminalità attecchisce di più dove ci sono condizioni di vita precarie”.

Fabio Bottiglieri: “Il problema principale è la clandestinità dell’immigrazione, le leggi in italia non vengono fatte rispettare. I clandestini arrivano qui perché sanno che non corrono rischi, questo problema va affrontato riformando la giustizia e il sistema di accoglienza e di valutazione dei clandestini. La proposta è di valutare sul posto le possibilità di accogliere queste persone, serve fare accordi di valutazione con i Paesi di provenienza, il problema va risolto sul posto”.

Gabriele Marcozzi: “Io raccolgo l’appello di Flammini, io sono comunista, antifascista e antirazzista e credo anche che forze come Forza Nuova e Casa Pound vadano chiuse e i loro beni confiscati per finanziare politiche di accoglienza pubbliche. L’invasione è una bufala portata avanti da media e da certe forze politiche, i numeri non dicono che siamo invasi dello straniero. Nelle marche sono 5mila i migranti, su 1 milione e mezzo L’unico attacco terroristico fatto in Italia è fatto da un italiano e fascista non dall’Isis. Questo non è un atto di giustizia ma un atto gravissimo la cui responsabilità è anche di certe forze politiche.

“Soluzioni? Evitare una gestione militarizzata dell’accoglienza. La mia proposta è la creazione di case dell’accoglienza e solidarietà in cui ci siano sia italiani che stranieri, dobbiamo colpire alla base il fuoco del razzismo che non è la differenza di razza ma le difficili condizioni economiche. Il razzismo si sradica anche con interventi di questo tipo”.

ORE 22. Il tema è quello del lavoro, della disoccupazione, del Jobs Act.

Bottiglieri parla di un cavallo di battaglia dei 5 Stelle, il reddito di cittadinanza, Marcozzi batte sul lavoro precario parla di “eliminazione del Jobs Act, rimettere a posto il mondo del lavoro con l’introduzione del contratto di lavoro a tempo indeterminato, stop”. Tocca a Pier Paolo Flammini. “Va capito che i lavoratori e le piccole imprese hanno un nemico in comune che è il mercato. Se si riesce a aumentare il reddito per i lavoratori non chiudono neanche le saracinesche delle piccole imprese. Persino Henry Ford aveva capito che se il suo operaio non guadagna abbastanza per comprare l’auto, io l’auto non la vendo”.

ORE 22 E 15. DOMANDA DAL PUBBLICO. DANIELE PRIMAVERA(Ex Consigliere Comunale) CHIEDE: DI FRONTE A UN MODO DIVISO FRA POCHI RICCHI E MOLTI POVERI COME VI PONETE A LIVELLO FISCALE. BISOGNEREBBE INTRODURRE UN’IMPOSTA PATRIMONIALE? Primavera fa poi un’altra domanda: COME SI PONGONO I VOSTRI PARTITI DI FRONTE AGLI INTERVENTI MILITARI DI CUI ABBIAMO SEMPRE PAGATO LE CONSEGUENZE, IMMIGRAZIONE IN PRIMIS PER ESEMPIO?

Flammini: “No alla flat tax, sì a una sempre maggiore progressività fiscale. Le imposte patrimoniali sono possibili, soprattutto sulle case, più difficile per i capitali. Vanno poste delle tassazioni su chi svolge commercio in una città senza essere presente fisicamente (e-commerce). Sulle politiche internazionali: “La debolezza dell’Italia non è solo stare alla coda dei paesi che promuovono le missioni militari (Macron in questo caso). Bisogna dire che Berlusconi ha un socio in affari che sta investendo miliardi in Africa, evidentemente i francesi hanno bisogno di guardiani”.

Marcozzi: “Noi di Potere siamo a favore di un’imposta sui grandi patrimoni, vogliamo una lotta serrata all’evasione fiscale, un tetto allo stipendio dei manager, siamo anche contro la cedolare secca sugli immobili. L’articolo 11 della Costituzione parla chiaro, l’Italia ripudia la guerra, noi siamo contro ogni missione militare, vanno ritirare così come va messa fine alla Nato. La politica estera deve guardare a una seria cooperazione pace, collaborazione e integrazione con le economie degli altri paese.

Bottiglieri: “Nel programma del Movimento c’è una diminuzione della aliquote per alcuni redditi. Una minor imposizione fiscale infatti può dare stimolo al consumo. Sulla politica estera: “Andrebbero ritirate truppe e missioni e dovremmo utilizzare quei soldi e reinvestirli in pubblica sicurezza, reinvestirli per assunzioni di poliziotti e carabinieri perché abbiamo un problema ben più grosso sul territorio, che è la mancanza di certezza della pena.”