ANCONA – “L’assessore all’Ambiente (Angelo Sciapichetti n.d.r.) sottolinea che la Regione Marche non è a favore del progetto di stoccaggio gas a San Benedetto del Tronto” con queste parole interviene sulla questione Stoccaggio Gas Palazzo Raffaello, in questi giorni nell’occhio del ciclone a San Benedetto per via della posizione di Ancona nell’imminente udienza che si svolgerà presso il Tar il prossimo 21 febbraio e che deciderà sul ricorso dei cittadini sambenedettesi, che vorrebbero l’annullamento del procedimento di VIA Ministeriale che darebbe il là al progetto di Gas Plus all’Agraria. Sulla delicata questione prima era intervenuta l’associazione Ambiente e Salute nel Piceno e oggi anche l’assessore all’ambiente di San Benedetto, Comune che ha deciso di affiancarsi al ricorso dei cittadini con un intervento giudiziale che tecnicamente viene definito “in adiuvandum”.

“L’intervento al Tribunale amministrativo delle Marche sul ricorso presentato dal locale comitato di cittadini non è contro di loro, ma ribadisce che nonostante la valutazione di impatto ambientale rilasciata dagli uffici ormai cinque anni fa, la Regione Marche era, è e sarà contraria al deposito” precisano da Ancona con un comunicato stampa. “La volontà della Regione è quella di non dare l’intesa, nel momento che il Ministero la chiederà. Questo consente la legge, indipendentemente dal parere tecnico ambientale in passato emesso”. Dunque Sciapichetti, che però non viene menzionato dal comunicato anconetano, rimanda al mittente le accuse di ambiguità: “Nessuna ambiguità, la Regione chiamata in causa difende, come di consueto, l’operato dei propri tecnici, ma la decisione politica è quella già assunta dalla precedente giunta e rafforzata dalla mozione dell’attuale Consiglio regionale (n. 79 del 2016). L’intesa regionale è condizione imprescindibile per il rilascio della concessione di stoccaggio, che in sua assenza non potrà essere rilasciata.”

Risposta, piccata, infine per le recenti polemiche. “La Regione non potrà pertanto esprimere un’intesa in merito. Concetto ribadito anche dal consigliere regionale di maggioranza eletto a San Benedetto del Tronto che sottolinea come, se i molti che hanno rilasciato dichiarazioni avessero letto gli atti prima di diffondere notizie false e tendenziose, non si avrebbe la necessità di chiarire ciò che è chiarissimo”.