MARTINSICURO – Continua il botta e risposta tra l’amministrazione comunale e il gruppo di minoranza di Città Attiva. Oggetto del contendere è, nuovamente, lo stato dei lavori per la realizzazione del parco del mare. La risposta fornita dal primo cittadino, nei giorni scorsi, non è stata gradita dai consiglieri d’opposizione che hanno affidato a una nota stampa un’ulteriore replica.

“Non amiamo dilatare le polemiche oltre misura, ma di fronte a dichiarazioni che hanno avuto il solo scopo di stravolgere completamente il senso della nostra posizione attraverso una preoccupante sequenza di falsità, ci vediamo costretti, nostro malgrado, a tornare sull’argomento.
1) Quello che abbiamo scritto poggia su atti amministrativi formali, concreti e finalizzati; nel loro caso, sono stati “talmente operativi” che non è dato trovare atti a sostegno delle loro tesi, per cui se l’operatività è relegata solo nei loro pensieri, le prospettive non sono assolutamente incoraggianti.
2) Nessuno di noi ha mai parlato di inaugurazione in pompa magna ma, a differenza di chi preferisce la forma orale in modo da poter poi sostenere tutto e il contrario di tutto, abbiamo scritto di Parco del Mare riaperto alla spicciolata; per cui continua ad essere stucchevole l’atteggiamento di chi, quando era consigliere di minoranza ci teneva a che la nostra Amministrazione non facesse continui riferimenti al modus operandi delle precedenti, mentre ora, da Sindaco, sembra non fare altro.
3) Abbiamo iniziato a concepire questo progetto in tempi non sospetti (esattamente dal 2013) e se i lavori sono iniziati solo nel Marzo del 2017, questo è dipeso dalla complessità delle procedure, mentre i tempi di consegna di tre mesi sono stati previsti dall’Ufficio Tecnico in seguito all’affidamento dei lavori, non certo dalla nostra maggioranza.
4) Sostenere che è giusto pagare una ditta per i lavori svolti è innegabile, ma in questo caso è demagogia. Certo che se i soldi che si usano per pagare sono pubblici, per qualcuno diventa più facile elargirli senza preoccuparsi se la Ditta ha rispettato i termini previsti o se è il caso di applicare penali. Dichiarare poi che si deve addivenire alla risoluzione del contratto perché l’impresa probabilmente non sta rispettando quanto previsto, la dice lunga sulla confusione che regna nelle menti di costoro.
5) Affermare che non si vuole illudere la cittadinanza e dire che si vogliono sospendere i lavori perché si pensa di allargare il Parco del Mare a sud-ovest, rappresenta una evidente contraddizione ed un sicuro strumento per continuare a gettare fumo negli occhi dei Cittadini. Allo stesso modo è ridicolo il discorso della mancata previsione degli arredi urbani: si parla di poche migliaia di euro che si sarebbero tirati fuori dai ribassi d’asta.
6) Infine, l’affermazione secondo cui si sta lavorando con un basso profilo al fine di evitare proclami e clamore mediatico rappresenta una presa in giro colossale verso i Cittadini ma anche verso se stessi, visto che tra i primi atti di questa Amministrazione vi è l’impegno di 12.200 Euro di risorse dei contribuenti per un Ufficio Stampa. La cosa che ci lascia quanto meno perplessi è che, nel corso del Consiglio Comunale dedicato all’ultima variazione di bilancio, il Sindaco e l’Assessore al ramo non hanno avuto alcun indugio a dichiarare che l’Ufficio Stampa è diventato un obbligo di legge dopo che la nostra Città ha superato i 15.000 abitanti. Naturalmente, consultata la norma di riferimento (L. 150/2000), non è stato difficile verificare che si è trattato di un pretesto assolutamente campato in aria, in quanto la legge medesima non contiene alcun riferimento agli abitanti e non prevede obblighi di nessun tipo. Sarebbe stato molto meglio, per loro, dire che volevano istituire l’Ufficio Stampa a prescindere, anche perché è scritto proprio sulla Determina che servirà a ”coordinare il settore della comunicazione dell’immagine esterna dell’Amministrazione comunale”. Il tutto, mano a dirlo, a spese dei Cittadini.
Se qualcosa di delirante si deve proprio riscontrare, sicuramente non va ricercato dalle nostra parti ma piuttosto nei comportamenti di chi oggi si sta impegnando per dimostrare quello che si temeva: un ritorno ad un modo di amministrare assolutamente in linea con le logiche del passato”.