MONTEPRANDONE – La notte ha cambiato, e per certi versi drasticamente, le carte sul tavolo delle candidature locali all’interno del Partito Democratico. Della rosa picena a sei indicata appena pochi giorni fa sono infatti rimasti in piedi i soli nomi di Emanuela Di Cintio e Antimo Di Francesco, verso la candidatura negli uninominali (rispettivamente per Camera e Senato) e quello di Margherita Sorge, che però si dovrà accontentare solo del quarto posto nel listino per Montecitorio.

Ma a far più rumore di tutti è l’esclusione dai candidati di Stefano Stracci, il sindaco di Monteprandone e presidente regionale del partito che fino a pochi giorni fa la segreteria provinciale, prendendo atto delle indicazioni dei circoli locali, aveva indicato addirittura come secondo nome assoluto nel particolare “ranking”, dietro solo allo stesso Di Francesco.

PARLA STRACCI. Qualcosa stanotte è cambiato e per capire gli umori dello stesso Stracci Riviera Oggi lo ha contattato. “Chi ha detto che sono arrabbiato lo ha fatto perché lo presumeva. Da parte mia c’è amarezza, certo, ma non sono per nulla furioso come è stato detto”. E’ uno Stefano Stracci che mantiene un certo “aplomb” anche di fronte alla delusione per il depennamento.

“RICCI E LUCCIARINI I RESPONSABILI“. Allo stesso tempo, però, il sindaco di Monteprandone è altrettanto chirurgico nell’individuare i responsabili della sua mancata candidatura. “Io avevo dato disponibilità per il collegio uninominale della Camera ma poi nello scacchiere regionale sono state fatte altre scelte. Determinante è stato ruolo di Matteo Ricci e quindi all’ultimo momento sono stato depennato dalla lista, quando il mio nome era gradito dallo stesso Matteo Renzi che aveva sostenuto la mia candidatura”. Ma non è finita qui perché Stracci non punta il dito solo sul sindaco di Pesaro ed ex vicepresidente del partito. “Sulla mia esclusione – continua un pacato ma schietto Stracci – hanno pesato i veti anche del mio territorio col sindaco di Offida (Valerio Lucciarini n.d.r.) che attraverso Ricci ha cercato di escludermi dalla lista” è il j’accuse pesante del esponente democratico.

Il post del consigliere di Monteprandone Pacifico Malavolta, molto vicino a Stracci

A RISCHIO FUTURO NEL PD? E adesso? Mentre le persone vicine allo stesso Stracci non nascondono la loro rabbia, come ad esempio il consigliere monteprandonese Pacifico Malavolta che gli dedica un post di sostegno su Facebook, in molti si chiedono se la permanenza del sindaco nel Pd abbia i giorni contati. Ma a chiarire ci pensa ancora una volta lui: “Io continuerò a impegnarmi per il mio territorio fino a fine mandato da sindaco, sono ancora presidente regionale del Pd e mi ritengo a pieno un militante e un elettore del partito”. Qualche parola infine sulla figura di Emanuela Di Cintio, segretario comunale del partito a Spinetoli, che l’ha spuntata proprio ai suoi danni nella corsa alla Camera: “Emanuela è una ragazza dalle grandi qualità umane e che stimo, gli auguro di ottenere i risultati che spera” chiude Stracci.