SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Torino, Stadio Olimpico. Il 20 ottobre 2013 si gioca la sfida fra i granata di Ventura e l’Inter di Walter Mazzarri che chiuderanno la stagione rispettivamente al settimo e al quinto posto di una classifica dominata dalla Juventus dei record (102 punti e 17 di distacco dalla seconda). Per i granata, poi, fu un anno da incorniciare culminato con la qualificazione all’Europa League, seppur ottenuta dopo l’esclusione del già malaticcio Parma.

Ma ci interessa la partita del 20 ottobre, in cui il protagonista a sorpresa fu proprio il neoacquisto della Samb Nicola Bellomo. Trequartista/attaccante di talento e buone capacità balistiche (con entrambi i piedi, anche se è destro) Bellomo cresce nel Bari dove viene accostato per forza di cose, e fin da subito viste le qualità, al più illustre concittadino Antonio Cassano. Per lui un avvio di carriera promettentissimo che lo porta a segnare 8 gol in due stagioni di B con i galletti fra i 20 e i 22 anni. Le buone prestazioni gli fanno meritare l’interesse della squadra di Urbano Cairo che ne preleva la metà del cartellino dai pugliesi nell’estate 2013 per circa un milione e mezzo di euro. E Torino-Inter è una delle prime partite in A del giovane Bellomo, che ne gioca poco più di dieci minuti. Ma tutti da ricordare.

L’Inter sta vincendo 3 a 2 in trasferta al 36′ del secondo tempo quanto il nuovo acquisto della Samb, all’epoca 22enne, entra in campo al posto di Matteo Brighi. Ma bisogna aspettare il 90° minuto per il più classico dei colpi di scena. Punizione per il Torino molto decentrata sulla fascia sinistra affidata proprio al destro del giovane Bellomo. Che disegna una traiettoria pazzesca che si insacca sotto l’incrocio alle spalle del portiere Carrizo. Mani in testa per Cambiasso, come si vede dalle immagini, pareggio per il Toro e primi sogni di gloria per il giovane barese che, proprio come Cassano, sembra avere in quel momento l’Inter come spartiacque della sua carriera: quasi tutti ricordano infatti il gol del talento di Bari vecchia messo a segno contro i nerazzurri nel dicembre del 1999, diventato il simbolo dell’ascesa di un giovanissimo Cassano.

Per Bellomo, però, le cose vanno un po’ diversamente. Già a gennaio il ragazzo torna in B, allo Spezia, dove segna 5 gol in sei mesi e si riguadagna la A, con la maglia del Chievo stavolta. Ma neanche qui va come sperato e allora per Bellomo si riaprono le porte dei cadetti prima nella sua Bari, poi ad Ascoli e Vicenza dove lo scorso anno gioca una delle migliori stagioni degli ultimi anni (33 presenze e 5 gol) nonostante un grave infortunio al ginocchio che si portava dietro dall’anno prima. Dopo la retrocessione riparte dalla C, con la maglia dell’Alessandria. In Piemonte fa un po’ fatica ma nonostante tutto gioca 14 partite. Forse non è più il Bellomo di quel 20 ottobre 2013 che fece mettere le mani in testa a giocatori del calibro Maicon e Cambiasso, che venivano da anni di trionfi interisti. Ma in ogni caso un giocatore relativamente giovane (27 anni da compiere) su cui l’ombra del grave infortunio del 2016 non sembra così preoccupante (vista la buona stagione immediatamente successiva). Magari tornare a respirare l’aria dell’Adriatico gli farà bene.

 

 

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