[Zugzwang è una parola tedesca che significa “obbligato a muovere”. Negli scacchi si riferisce alla situazione in cui un giocatore si trova in difficoltà perché qualsiasi mossa faccia, è costretto a subire lo scacco matto oppure una perdita di materiale, immediata o anche a breve termine]
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si parla molto, in questi giorni, di Ospedale Unico e del famoso, ormai, algoritmo di Ceriscioli riportato un po’ da tutti i media locali. Per i bacini di utenza, la popolazione e una serie di altri fattori l’ubicazione del Graal della sanità locale, l’ospedale unico di Vallata, è individuata nel territorio di Centobuchi.
Le dichiarazioni del governatore si inseriscono all’interno, e a coronamento se vogliamo, di un lungo tira e molla fra i vertici regionali e primi cittadini sull’altrettanto “famosa” conferenza dei sindaci. In realtà, quando parliamo di sindaci in relazione alla specifica “querelle” con Ceriscioli ci riferiamo in particolare a Piunti e Castelli, enclavi di centrodestra all’interno di un territorio provinciale bene o male governato nella sua interezza dal centrosinistra. I sindaci di San Benedetto e Ascoli, in questi mesi, di fronte alle richieste dei “dem” di una conferenza che andasse a decidere l’ubicazione del nuovo ospedale, hanno sempre scelto la strada della polemica (“non ci facciamo prendere in giro” è stato il leitmotiv scelto da entrambi). O meglio, la sensazione è che da una parte ci fosse il copione che impone la contrapposizione politica, dall’altra sicuramente una più genuina “spinta” data dalla sensazione ancora diffusa fra i cittadini piceni (o qualcosa di più se si analizzano certi numeri) che l’offerta sanitaria dell’Area Vasta 5 stia soffrendo una fase di declino tutt’altro che superata.
Uno stallo alla messicana cristallizzato nella dialettica politica, lo avrebbe definito il totem dell’epica western Sergio Leone. Ma a questo punto arriva il twist nella trama. Subentra l’algoritmo e la situazione cambia di colpo. Non a caso, infatti, dopo la svolta “matematica” sulla questione ospedale unico, il sindaco di Ascoli Guido Castelli ha aperto nettamente al dialogo sull’Ospedale Unico, pur non rinunciando a una vena polemica col governatore. La dichiarazione del sindaco di Ascoli (“lunedì chiederò ai sindaci di indicare, con una lettera, il luogo che ritengono più idoneo”) non può in questo senso passare sottotraccia, perché denota un evidente cambio di rotta. E forse mette a nudo un piano ben preciso dello stesso Ceriscioli.
Sia chiaro, in questa sede non mettiamo in dubbio il rigore matematico dell’equazione che ha dato come risultato Centobuchi, né che questo preciso risultato sia il motivo principale del repentino cambio di orientamento di Castelli sul tema conferenza dei sindaci. Semmai mettiamo in dubbio il tempismo con cui l’algoritmo sia finito alla ribalta locale. Troppo vicina la data del 4 marzo per non pensare che, non tanto il prodotto dell’equazione quanto il momento scelto per la sua divulgazione, possa tradire orizzonti elettorali. A maggior ragione se dopo l’uguale, sulla calcolatrice che Ceriscioli tiene sulla scrivania, è uscito un luogo che sposta a Est il futuro polo magnetico della sanità locale; verso le calde spiagge sambenedettesi, tradizionalmente più accoglienti per il consenso del Pd di quanto lo siano mai state le colline ascolane.
C’è poco da meravigliarsi quindi, che il sindaco di un capoluogo che potrebbe voler rivendicare un ruolo di primo piano anche in ambito sanitario, non deve averla vista come una zolletta di zucchero. E infatti si è armato subito di carta e penna rispolverando la buona vecchia arte della corrispondenza. Anche se quello di Ceriscioli, se ci riflettiamo, non è solo un unico fendente, ma sembra quasi una ferita inferta dai tre rebbi di un tridente. In primo luogo, infatti, il governatore si è assicurato un hashtag caldissimo in vista del prossimo mese e mezzo che ci separa dalle elezioni. In secondo luogo ha edulcorato l’operato dei vertici della Regione in un territorio in cui gli stessi, sul piano sanitario, godono da tempo della fama di cui godevano i Lanzichenecchi.
E poi c’è il terzo colpo: uno Zugzwang degno del maestro di scacchi Kasparov. Con la divulgazione dell’algoritmo Ceriscioli ha infatti messo, o contato di mettere almeno, sia Castelli che Piunti in una situazione di difficile uscita, puntando forse a indebolire i due enclavi piceni di Forza Italia. “Centobuchi!” gridato a mezzo stampa diventa infatti una potenziale bomba a mano che mette i due sindaci in una situazione di reciproco imbarazzo da cui è difficile uscire senza danni all’asse o al rispettivo elettorato. Ceriscioli ha fatto la sua mossa. Che faranno i due sindaci?
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Se fosse vero sarebbe una buona notizia!
Dopo aver letto le dichiarazioni della Vice Presidente della regione, l’ascolana Casini, per ora la vera bufala è questo articolo. No?
Basta che la Casini dimostri il contrario e dica qualcosa di concreto sull’ipotetico ospedale unico. Bufala per bufala l’aspettiamo al varco
Ritengo “bufala” la stessa Casini che commenta una notizia, credo abbastanza realistica in considerazione della scelta fatta (esiste un protocollo molto chiaro su dove e come scegliere la zona e la scelta di Centobuchi rispecchia perfettamente i criteri del protocollo, o dell’algorittimo chiamiamolo come vogliamo), importantissima per tutto il territorio Piceno con un post su FB! Cara Casini prova ad essere professionale e trasparente una volta tanto!
Le parole della Casini ridimensionano le uscite pubbliche di Ceriscioli, che a questo punto sembrano quasi solo spot elettorali. Ma non è questo il punto perché se c’è davvero la volontà di farlo l’ospedale unico la pubblicità sarebbe anche una legittima e guadagnata conseguenza. La questione è: quanto era cosciente (per non dire altro,perché sarebbe solo tendenzioso) il Governatore che si sarebbe fatto il nome di Centobuchi? Perché i vantaggi di quel nome tirato fuori sono tutti sul piatto: elettorali perché è benzina sul serbatoio di voti di San Benedetto e politici perché quel nome ha stimolato Castelli, che appena… Leggi il resto »
la Casini è abituata alle …
tipo le scritte che vennero attribuite contro i terremotati
lei doveva pensare alle famose stalle che non arrivavano…
Non potrebbe che essere Centobuchi, con la pace degli ottusi!
Siamo sotto carnevale e come dolci vanno le “FREGNACCE” anche in politica vanno molto di moda.